La storia della più celebre rovesciata del calcio, anche se fatta per finzione
Roma, 24 dicembre – Ancora una volta prendiamo spunto da qualcosa di già avvenuto nei giorni scorsi, ossia l’eccellente articolo del collega Franco Bovaio che ha ripercorso su queste colonne “la partita di Natale”, cioè l’incontro di calcio avvenuto durante lo svolgimento del primo conflitto mondiale tra gli opposti schieramenti bellici. Una partita “sui generis” dettata dalla grande voglia, da parte degli opposti schieramenti, di dare un segnale all’immane tragedia che si stava consumando. Tutto questo in stridente contrasto con gli ordini dei grandi capi militari!
A questo proposito il ricordo è andato al celebre film “Fuga per la vittoria” del 1981 ambientato però durante la seconda guerra mondiale, precisamente nella Parigi occupata dai tedeschi. Uno dei pochi film abbastanza credibili nel racconto del calcio, che rispetto ad altri sport come il Pugilato, il Baseball o l’Atletica ha sempre avuto, cinematograficamente, delle difficoltà ad essere rappresentato.
Ebbene come non ricordare una delle ultime scene che vide protagonista “l’attore” Pelè, facente parte della selezione di calciatori alleati prigionieri in un campo di concentramento, nel famoso gesto della rovesciata, con la quale raggiunse il pareggio per 4-4 contro la squadra militare tedesca.
Il film si lascia andare ad alcune licenze come quella che proprio Pelè, colpito duramente dai tedeschi in un contrasto di gioco durante il primo tempo e costretto ad uscire in barella, rientra poi a cinque minuti dalla fine in un epoca dove le sostituzioni non erano ammesse!
D’altro canto però la regia del grande John Houston si avvalse di attori non convenzionali come parecchi grandi ex-calciatori, che resero “credibile” lo svolgimento della finzione cinematografica. Un aneddoto curioso ma esaustivo fu raccontato dal compianto Eolo Capacci, giornalista romano titolare per anni di una rubrica sportiva sull’emittente T.R.E., che ebbe una parte nel film come radiocronista italiano al seguito della partita. Ebbene nel momento di girare la scena dell’azione del pareggio degli alleati, Houston predispose il set pensando di dover ripetere il “ciak” più di una volta e quando diede il via all’azione ci fù il grande Bobby Moore, indimenticato capitano dell’Inghilterra campione del mondo nel 1966, che mise al centro dell’area tedesca un cross “ al bacio” e Pelè, con la naturalezza del fuoriclasse, si alzò in volo ed in rovesciata impattò il pallone che si insaccò precisamente nell’angolino alla sinistra del portiere tedesco! Tutto alla prima ripresa! Ci fù qualche secondo di stupore generale ma poi tutti, attori, comparse, maestranze e lo stesso Houston si lasciarono andare ad una esultanza frenetica come fosse una rete che decideva la finale di un mondiale.
Come detto era un film il fatto vero non avvenne mai, tuttavia la “scusa” è sempre la solita: lo sport non divide ma unisce. Il messaggio che tramanda lo sport di tutte le discipline è di rispetto delle regole e degli avversari, fossero anche nemici di guerra!