L’impresa sportiva più eclatante della piccola Cavese, per un giorno padrona di Milano
Roma, 3 gennaio – “Qualcuno oggi mi ha detto che la Cavese sembrava il Real Madrid” disse il commentatore del celebre programma sportivo della Rai “Novantesimo minuto” parlando dell’impresa che la piccola squadra campana aveva appena compiuto. Perché di ciò si trattò, un vero e proprio miracolo sportivo per un club che, quel 7 novembre del 1982, conobbe il suo momento più alto: la vittoria per 2-1 a San Siro, in casa del Milan, nel campionato di B 1982-83.
Sugli spalti c’erano seimila tifosi ospiti arrivati dalla Campania e da tutto il nord Italia, sbalorditi dal match giocato dai loro beniamini, che per l’occasione erano di bianco vestiti (con pantaloncini blu). Seimila corpi e dodicimila occhi che trepidarono, soffrirono e poi gioirono per quella che diventò la vittoria più bella della squadra del presidente Violante, che prima della partita era sceso negli spogliatoi per promettere ai suoi ragazzi un premio partita triplicato in caso di vittoria. E vittoria fu, con il Milan che non credeva ai propri occhi e che alla fine di quel torneo salì in A con una sola sconfitta nello score: quella. E pensare che al 22’ lo “squalo” Jordan aveva portato in vantaggio i rossoneri facendo credere a tutti che la formazione che schierava gente come lui, Tassotti, Baresi, Damiani, Evani e Serena avrebbe fatto un sol boccone di quella piccola formazione del sud. Invece, poco dopo, pareggiò Costante Tivelli (bestia nera del Milan, al quale in carriera ha segnato 4 reti) e al 10’ della ripresa Bartolomeo Di Michele portò addirittura in vantaggio gli ospiti, insaccando il pallone di testa alle spalle di Piotti su cross al bacio di Pavone. E nello stacco superò addirittura Tassotti, oggi vice allenatore rossonero e mito del club milanese. Mica l’ultimo arrivato.
Alla fine il presidente Violante pagò il suo premio triplo alla squadra che era entrata nella storia e, impazzito di gioia, ai giornali dichiarò: “Devo bere assolutamente qualcosa, altrimenti non mi riprendo. Una grande Cavese, dite la verità”.
Peccato che alla fine l’impresa non servì a salire in A, traguardo che quella Cavese sfiorò chiudendo il campionato al sesto posto con 42 punti. Appena tre in meno dei 45 di Como, Cremonese e Catania, che si giocarono il terzo posto utile a salire in A alle spalle della coppia regina Milan e Lazio negli spareggi di Roma, dai quali uscì vincitore il Catania. Per la cronaca va ricordato che, oltre alla vittoria di Milano, la Cavese sfiorò anche quella all’Olimpico contro la Lazio, che bloccò sul 2-2.
Ecco il tabellino della storica vittoria a Milano dei campani:
Milan-Cavese 1-2 (primo tempo 1-1)
MILAN: Piotti, Icardi, Evani, Pasinato, Tassotti, Baresi E, Cuoghi, (Incocciati dal 61’), Battistini, Jordan, Verza (Romano ‘38), Serena. (12 Nuciari, 13 Benetti, 16 Damiani). All.: Castagner
CAVESE: Paleari, Gregorio, Pidone, Bitetto, Guida, Guerini, Cupini, Piangerelli, Di Michele (Bilardi 88’), Pavone, Tivelli (Puzone 84’). (12 Assante, 13 Magliocca, 15 Caffarelli). All.: Santin
Arbitro: Falzier di Treviso
Marcatori: Jordan al 23’, Tivelli al 26’, Di Michele al 55’.
Note: Giornata fredda, cielo grigio. Spettatori 40.000 circa dei quali 30.384 paganti (7.438 abbonati) per un incasso di 218.425.500. Ammoniti Guida, Jordan e Icardi per gioco scorretto. Tivelli per comportamento non regolamentare. Angoli 8-2 per il Milan (0-2 p.t.).