Roma, 30 maggio 2020 – Il profumo del mirto, l’azzurro del mare, la fierezza di un popolo. Quando senti pronunciare “Cagliari” pensi subito a tutto questo. Alle bellezze di una terra che l’Italia ha la fortuna di avere tra le sue regioni e della squadra che la rappresenta, il Cagliari, che nel 1970 ha fatto sognare gli appassionati di calcio, che all’improvviso si sono ritrovati tutti a tifare per lei. Tranne gli juventini, ovviamente, che come sempre erano gli avversari da battere. Quel Cagliari era guidato da Gigi Riva, il campione più campione che abbiamo avuto nel calcio italiano e con lui c’era un manipolo di calciatori destinati a diventare leggende grazie ad una delle imprese più belle della storia del football. E un allenatore, Scopigno, che faceva il filosofo per buggerare gli altri. A cinquant’anni esatti dalla sua nascita, avvenuta il 30 maggio del 1920, il Cagliari diventava a sorpresa Campione d’Italia e con quel titolo sdoganava definitivamente la Sardegna, che da terra di esilio (come era stata vista fino ad allora) diventava la patria dei sogni di tutti gli italiani e, poi, di tutti i vacanzieri. Dall’impresa di Gigi Riva in poi tanti altri campioni hanno vestito la maglia rossoblu con i quattro mori: Virdis, Piras, Matteoli, Zola, Daniele Conti, Nainggolan i primi che ci vengono in mente. E allenatori come Mazzone e Ranieri hanno preso il posto che era di Scopigno, compiendo anche loro delle imprese, certo ben più piccole di quella del “filosofo”, ma ugualmente importanti per la storia della società rossoblu. Protagonisti che potete vedere, insieme a tanti altri, nella bella foto messa a corredo di questo articolo, “rubata” dal sito ufficiale del Cagliari. Che ci perdonerà per questo furto fatto con il solo scopo di omaggiarlo nel giorno dei suoi primi cento anni di vita. Perché da quel 1970 in poi è diventato la squadra di tutti noi.