Racconti di sport: il bomber

Tra soprannomi e cinquine, la storia di Pruzzo e di una Roma indimenticabile.

Da sempre, la Roma ha annoverato attaccanti di razza: Amedeo Amadei, Rudi Voeller, Pedro Manfredini, Abel Balbo e, ovviamente, Francesco Totti. A ciascuno di loro è stato dato un nomignolo che, per gli appassionati calcistici (non solo della Roma), lo identifica per sempre e senza equivoci: “il fornaretto di Frascati”, “il Tedesco volante”, “Piedone”, il “Ballerino” o il “Capitano” (l’unico modo, tra l’altro, in cui l’attuale allenatore della Roma chiama Totti).

Ma nonostante il numero di gol sin qui segnati da quest’ultimo sia di gran lunga superiore a quelli di tutti gli altri, per i tifosi giallorossi uno solo è il “bomber” per antonomasia.

Stiamo parlando di Roberto Pruzzo autore di 106 reti nella Roma che, all’inizio della propria carriera nel Genoa, fu soprannominato anche “O’ Rey di Crocefieschi” paragonandolo, così, a Pelè (l’unico “o’ rey” fino a quel momento conosciuto) e sottolineandone la nascita in un Comune della provincia di Genova. Il primo soprannome di Pruzzo sarà poi oggetto di derisione da parte dei cugini laziali che, sarcasticamente, si chiedevano chi fosse tale “rey de Crocefieschi”.

A Pruzzo, capocannoniere della serie A nelle stagioni 1980-1981, 1981-1982 e 1985-1986, si lega uno dei ricordi più belli dei tifosi giallorossi over quaranta. La partita Roma-Avellino del 16 febbraio 1986, terminato 5-1 in favore della squadra capitolina con 5 gol del Bomber. Ognuna di queste reti, tra i presenti sugli spalti dell’Olimpico, scatenò una serie crescente di abbracci con i vicini di stadio che ancora sono rimasti sulla pelle di chi c’era.

Purtroppo, poi, quei 5 gol con cui Roberto Pruzzo lanciò la Roma di Eriksson all’inseguimento della Juventus capolista, furono poi vanificati dal Roma-Lecce del 20 aprile 1986 che, per ragioni facilmente comprensibili, è ricordato con immutato rammarico dalla tifoseria giallorossa.

Per la statistica va ricordato che la cinquina di Pruzzo, recentemente eguagliata dall’attaccante Miroslav Klose in Lazio-Bologna del 5 maggio 2013 (conclusasi 6-0), non rappresenta il primato di marcature multiple nella storia della serie A: in occasione di Pro Vercelli-Fiorentina 7-2 del 28 ottobre 1933 e di Juventus-Inter 9-1 del 10 giugno 1961, infatti, Silvio Piola e Omar Sivori di reti ne segnarono 6.

 

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