Racconti di sport. La leggenda di “Rombo di Tuono” – ESCLUSIVA
Il 7 novembre compie 70 anni Gigi Riva. Per celebrarlo, a Cagliari, c’è anche una mostra.
Roma, 3 novembre – Tra pochi giorni compie 70 anni Gigi Riva, il mitico “Rombo di Tuono” del calcio italiano, come lo soprannominò Gianni Brera per la potenza del suo tiro, con il piede che quando incocciava il pallone produceva un “boom” che ricordava proprio quello del tuono.
Nato a Leggiuno, in Lombardia, il 7 novembre del 1944, con la guerra ancora in corso, si è poi consacrato in Sardegna tra la fine dei favolosi anni ’60 e l’inizio dei ’70, aperti proprio dallo storico scudetto del suo Cagliari, che si laureò Campione d’Italia nel torneo 1969-70. Quella formazione, i tifosi sardi e quelli italiani diversamente giovani, se la ricordano ancora a memoria (Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva) così come i gol di quest’ultimo, belli e talvolta impossibili. Le rovesciate, i tiri al fulmicotone (come si diceva allora) e le serpentine tutta tecnica e potenza tra i difensori avversari, sono diventati un must calcistico da ormai molto tempo.
L’allenatore di quella squadra era il “filosofo” Manlio Scopigno, così detto per le sue teorie all’avanguardia su allenamenti, stili di vita degli atleti e tattiche che, in quel periodo di marcature a uomo e credi stereotipati, somigliavano più a filosofie (per l’appunto) che a metodi sportivi. Lui, tanto per dirne una, concedeva a Riva di dormire fino a tardi la mattina (cosa che gradiva moltissimo) e di allenarsi poi dalla tarda mattinata al pomeriggio. Tanto sapeva che, una volta in campo, avrebbe risolto le partite da solo, forte com’era. A dimostrarlo ci sono ancora i 35 gol con la nazionale, con la quale nessun altro ha segnato più di lui.
Per celebrarlo degnamente nell’anno del suo settantesimo, a Cagliari è stata anche allestita una mostra, nell’oratorio di Sant’Eulalia, nel cuore della città.
Qui si possono trovare cartoline, foto, maglie, sciarpe e quant’altro del Cagliari dello scudetto grazie alla collezione privata messa a disposizione da Giuliano Fonodi.
“Non ne sapevo nulla – ci ha detto telefonicamente Gigi Riva alcuni giorni fa – ma mi fa piacere e andrò sicuramente a vederla. Sul mio compleanno, però, non voglio dire altro”.
A noi va già bene così, perché il solo piacere di sentire al telefono quello che riteniamo il più grande attaccante italiano di tutti i tempi e il protagonista assoluto di una delle più belle favole scritte dal nostro calcio, ci dà sempre una grandissima soddisfazione. “Giggirriva”, come lo chiamano i tifosi sardi.
Lui si che è leggenda!