Racconti di sport. Paolo Valenti, un addio lungo trent’anni
Il 15 novembre 1990 ci lasciava Paolo Valenti, uno dei miti della nostra televisione
Roma, 15 novembre 2020 – Garbato, educato, sempre elegante e mai “strillato”, ma fermo nel dettare i tempi dei collegamenti ai suoi celebri inviati di “90° Minuto”. La sua trasmissione.
Stiamo parlando, ovviamente, di Paolo Valenti, il mito televisivo della nostra infanzia e adolescenza da calciofili appassionati.
L’appunatmento delle 18.00 con “90° Minuto” era imperdibile.
Ovunque ci trovassimo, in quella precisa ora della domenica, eravamo davanti ad un televisore per vedere finalmente i gol e “i riflessi filmati” delle partite che si erano giocate nel pomeriggio.
Perchè a quei tempi si giocava sempre e tutti nel primo pomeriggio.
Lo ricordiamo oggi perchè Paolo Valenti ci lascava proprio trent’anni fa, il 15 novembre del 1990, dopo una malattia di cui non ha avuto paura di mostrare i segni in Tv nelle ultime apparizioni alla guida della creatura televisiva che aveva reso celebre e immortale.
“Avrebbe voluto condurla un’ultima volta ma non ci è riuscito – disse poi un altro grande del nostro giornalismo sportivo, Nando Martellini – e in quella occasione avrebbe confessato pubblicamente che tifava per la Fiorentina”.
Un tifo mai mostrato, ma sempre pudicamente celato, perchè il suo ruolo di giornalista sportivo gli imponeva l’imparzialità.
Paolo Valenti è uno di quei personaggi mitici dell’Italia nella quale siamo cresciuti e che oggi, in moltissime occasioni, ci troviamo a rimpiangere. Forse perchè stiamo invecchiando.
Di certo perchè vediamo sempre meno personaggi televisivi puri, semplici e genuini come erano lui e i suoi “pupazzoni” delle nostre belle domeniche di calcio.
Gli stessi che il nostro Alessio Argentieri ha ben raccontato in un altro articolo di questa rubrica il 25 dicembre del 2016 intitolato proprio così: “I pupazzoni”.