Racconti di sport

Racconti di sport. Tra storia e realtà

Si riparte con la Juventus che in Coppa Italia affronterà quel Milan che, 40 anni fa, fu il primo scrivere il cognome dei suoi calciatori sulle maglie.

Roma, 11 giugno 2020 – Domani in Italia si ricomincia a giocare a calcio e la ripartenza prevede una classica come Juventus-Milan, anche se di Coppa Italia. Sarà curioso vedere come la giocheranno i calciatori delle due squadre dopo tre mesi di inattività. Cosa che rende impossibile ogni pronostico, anche se si partirà dell’1-1 di S.Siro della gara di andata in virtù del quale la Juventus è favorita per la qualificazione alla finale del 17 giugno a Roma. Ma visto che il suo avversario sarà il Milan, ci piace presentare questa sfida anche in chiave retrò. Perché proprio il Milan, quarant’anni fa, nel 1980, fu la prima squadra italiana a scendere in campo con le maglie con i cognomi dei giocatori stampati sulle spalle. Maglie che erano ancora rigorosamente numerate dalla 1 alla 11, come si faceva nel calcio di quei tempi, ma che presentavano questa innovazione realizzata da una casa di abbigliamento fondata per l’occasione proprio dallo società rossonera chiamata “Linea Milan”. La squadra meneghina, Campione d’Italia in carica, iniziò la stagione con le stesse maglie di quella precedente (a righine strette), ma poi le sostituì a gennaio con quelle a righe più larghe e con il cognome del giocatore sul retro, sull’esempio di quanto accadeva negli sport americani. E questa fu una vera e propria anticipazione delle maglie personalizzate che, nel campionato italiano, sarebbero poi arrivate solo nella stagione 1995-96. L’idea, però, fu presto abbandonata perché non portò fortuna al Milan (che alla fine del torneo fu retrocesso in B per la prima volta nella sua storia per il calcio scommesse) e perché, nell’epoca dei numeri fissi, si finiva con il ristampare le maglie con i cognomi dei giocatori ogni domenica, visto che questi ultimi cambiavano spesso numero ad ogni partita a seconda delle scelte dell’allenatore. Ecco anche perché, a partire dal 1995-96, i singoli calciatori hanno cominciato a scegliersi il numero con il quale giocare tutta la stagione.

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