Racconti di sport

Racconti di sport. Accadde ad Anfield

genoa we are genoaIl 18 marzo del 1992, per la prima volta nella storia del calcio, una squadra italiana sconfisse il Liverpool sul suo campo. Era il Genoa di Osvaldo Bagnoli.
Roma, 18 marzo – Nella vita di ognuno di noi ci sono date indimenticabili. Lo stesso accade in quella delle squadre di calcio. Per il Genoa, una di queste, è il 18 marzo, il giorno in cui, nel 1992, compì un’impresa fino ad allora mai riuscita ad altre squadre italiane: sconfiggere il Liverpool nel suo stadio, il mitico Anfield Road. Quello sul cui cancello di ingresso campeggia la scritta “This is Anfield” per ricordare agli avversari dove si trovano e nel quale la Kop, dove siedono i tifosi più caldi dei Reds, intona quel “You’ll never walk alone” (non camminerete mai soli) da brividi che, da ormai molto tempo, campeggia anche su uno striscione della Gradinata Nord di Marassi e risuona tra le mura di quest’ultimo prima delle gare casalinghe del Grifone. Una canzone inno dei tifosi del Liverpool che è diventata tale anche per quelli del Genoa, in una sorta di simbiosi tra il mondo rossoblu e la sua madre patria. E già, perché a chi non lo sapesse va ricordato che il club ha origini britanniche e che ancora oggi si chiama come in quel lontano 1893 in cui venne fondato dagli inglesi arrivati in città: Genoa Crickett and Football Club.
Una storia nella quale si intrecciano anche gli spiriti popolari delle due tifoserie, con la working class di Liverpool che ha sempre votato laburista e tenuto per i Reds (rossi nella maglia e nell’anima) e i camalli e le classi operaie di Genova che vivevano di lotte sindacali e rossoblù. E proprio un allenatore “proletario” come Osvaldo Bagnoli, figlio della Bovisa milanese, luogo di operai e rossi, condusse il Grifone a compiere l’impresa nello stadio più rosso (in tutti i sensi) d’Inghilterra. Nella gara di ritorno dei quarti di finale della vecchia Coppa Uefa, edizione 1991-92. All’andata i suoi ragazzi avevano vinto 2-0 a Marassi con le reti di Valeriano Fiorin e Claudio Branco.
In Inghilterra seppero resistere alla veemenza degli attacchi avversari e ai cori della Kop, per poi passare in vantaggio con un gol di Pato Aguilera al 28’. Il Liverpool subì il colpo, ma reagì e ad inizio ripresa pareggiò con uno dei suoi miti, il gallese Rush. Ma il Genoa, quel giorno, voleva scrivere la storia e al 72’ colse l’attimo giusto per farlo: contropiede sulla destra di Stefano Eranio, che dopo aver corso su tutta la fascia mise dentro un traversone al bacio per l’accorrente Aguilera, che per la seconda volta superò Hooper mandando in estasi i 3000 tifosi rossoblù al seguito. Perché anche il Genoa, da sempre, ovunque va, in qualsiasi categoria gioca, non cammina mai da solo.
18 Marzo 1992 Liverpool 
LIVERPOOL – GENOA 1 – 2 
Reti: 28′ Aguilera, 49′ Rush, 72′ Aguilera
LIVERPOOL: Hooper, Jones (64′ Venison), Burrows, Nicol, Mølby, Wright (16′ Tanner), Marsh, Saunders, Rush, Barnes, McManaman. All: G.Souness.
GENOA: Braglia, Torrente, Branco, Eranio, Collovati, Signorini, Ruotolo, Bortolazzi, Aguilera (85′ Caricola), Skuhravy, Onorati (77′ Fiorin). All: Bagnoli.
Arbitro: Van Den Wijngaert (Belgio).

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