Giuliano Fiorini e il suo gol indimenticabile al Lanerossi Vicenza.
Roma, 2 dicembre – Molti giocatori hanno suscitato emozioni, batticuori, grandi entusiasmi. Spesso sono giocatori che hanno lottato per traguardi prestigiosi e quindi le loro imprese sono state amplificate dal risultato conseguito.
Difficile pensare che, in Italia, le più grandi emozioni siano state suscitate da un goleador noto solo ai tifosi delle squadre in cui ha giocato, in una sfida da brivido della serie B 1986-87, in cui le due squadre contendenti rischiavano la retrocessione in serie C.
I tifosi laziali, come quelli vicentini, ricordano bene la sfida dell’Olimpico del 21 giugno 1987 tra Lazio e Vicenza. Ma bene la ricordano certamente tutti coloro che seguivano, per radio (ancora non era possibile vedere le partite in diretta TV) “Tutto il calcio minuto per minuto”.
E tutti ricordano quello che accadde all’84’, dopo una gara condotta costantemente in attacco dalla Lazio, che fino a quel momento non era riuscita a scardinare la porta biancorossa, difesa da un insuperabile Ennio Dal Bianco.
In quel minuto, in una mischia nell’area di rigore ospite, il centravanti laziale di quel giorno (e di quella stagione), Giuliano Fiorini, si trova al posto giusto al momento giusto: conquista un pallone spalle alla porta, sembra addomesticarlo, forse sembra perderlo, ma poi lo colpisce con la punta del piede e gonfia la rete stregata.
La Lazio, grazie a quel gol, corona una stagione iniziata con –9 punti in classifica per una penalizzazione per irregolarità sportiva.
Serve tutto il carisma e la sapienza dell’allenatore Eugenio Fascetti per compattare i ranghi e far risalire la china ai suoi ragazzi, in una società, peraltro, certamente non al massimo livello organizzativo e finanziario.
Il Vicenza aveva due risultati utili. La Lazio, per salvarsi, poteva solo vincere. E vinse grazie al gol di un uomo che aveva fatto della generosità agonistica la sua punta di forza.
Fiorini non era un bomber di classe e non era certamente un esteta della pelota.
Ma in quella stagione drammatica segnò dieci gol importanti, che permisero alla Lazio di non retrocedere e di affrontare gli spareggi con Taranto e Campobasso a Napoli, dai quali uscì salva e pronta ad un futuro ben diverso da quello che in quei giorni appariva misero.
Dopo poco più di un decennio, infatti, la Lazio che in quel 1987 rischiava seriamente di fallire, visse i trionfi dell’epoca-Cragnotti.
Quei successivi esaltanti traguardi che non avrebbe potuto vedere senza quella corsa, in lacrime, verso la Nord di Giuliano Fiorini dopo il suo gol al Vicenza.
Fiorini, troppo presto scaricato dalla Lazio, troppo presto abbandonato dalla vita, a soli 47 anni, il 5 agosto 2005.