Racconti di sport: Ranieri, che Gentleman!
Roma, 1 gennaio 2016 – Ancora fermo il massimo Campionato di calcio nostrano in attesa della ripresa il 5 gennaio prossimo con l’anticipo serale Genoa-Sampdoria, ne approfittiamo per parlare ancora una volta del “miracolo Ranieri” a tutt’oggi ancora primo nella Premier inglese col suo Leicester in condominio con l’Arsenal.
Nei giorni scorsi si parlava in redazione con gli altri colleghi del fatto che in Inghilterra le partite non conoscono soste, anzi il giocare di Santo Stefano piuttosto che il giorno di Capodanno è un ulteriore stimolo per favorire l’accesso delle famiglie allo stadio ed a questo proposito commentando gli exploits di Claudio Ranieri mi è tornato alla mente il modo singolare di come l’ho conosciuto.
Ero a Londra nell’ottobre del 2003 per seguire la partita Chelsea-Lazio di Champions, cogliendo anche l’occasione per visitare la splendida capitale inglese con una gita di cinque giorni. Avevo preso alloggio nel “village” del Chelsea, una splendida struttura che comprendeva oltre allo Stamford Bridge, tre palazzine deputate ad alberghi e ristoranti più lo “store” a tre piani con tutto il materiale sportivo griffato Blues.
La mattina successiva alla partita, il giovedì, dopo un’abbondante colazione uscii dall’albergo con la preoccupazione di trovare un’edicola per leggere la Bibbia, cioè la Gazzetta dello Sport!
Vidi, poco distante, vicino alla palazzina dello Store, un signore che stava leggendo proprio la ‘rosea’ e mi avvicinai per chiedergli dove l’avesse presa; con mio grande stupore riconobbi proprio lui Claudio Ranieri il mister, all’epoca del Chelsea, che la sera prima aveva sconfitto per 2-1 la mia Lazio.
Mi avvicinai, presentandomi, ed immediatamente cominciammo a parlare della partita della sera prima come se fossimo vecchi amici al bar; sapevo già, per sentito dire, della sua cortesia e disponibilità tuttavia rimasi piacevolmente sorpreso del suo approccio e continuammo per circa una ventina di minuti dove, su mie specifiche curiosità, Ranieri si prodigò a spiegarmi il perché ed il per come aveva inteso contrastare la Lazio di mister Mancini.
Una stranezza che gli feci notare era relativa alla posizione di Veron, l’ex grande centrocampista argentino che appena tre anni prima aveva trascinato allo Scudetto la Lazio e che Ranieri aveva schierato come laterale a sinistra nel 4-4-2 dei Blues. Mi spiegò che temeva la spinta sulla fascia, a destra per i biancocelesti, del fluidificante Oddo.
Mi spiegò anche del modo di interpretare il calcio degli inglesi, differente da come lo intendiamo noi italiani, in special modo sul concetto di ritiro pre-partita, inesistente per loro, e su alcuni aspetti della preparazione atletica come il ritiro estivo inconcepibile per i britannici.
Insomma una chiacchierata spontanea ed esaustiva, tecnicamente parlando, con un gentiluomo appartenente al “dorato” mondo del calcio spesso colpevolmente inaccessibile alla tifoseria, nell’epoca dei social e della multimedialità!
Anche e soprattutto per questo faccio il tifo per Mr.Claudio Ranieri, il gentleman!