Racconti di sport

Ricordo di George Foreman.

Ci lascia un Grande del pugilato degli anni '70.

Roma, 22 marzo 2025.

 

Un dolce ricordo lo facciamo volentieri per un grande pugile americano che ha salutato la compagnia ieri, 21 marzo, all’età di 76 anni: George Foreman, per gli sportivi Big George.

Foreman, texano, è stato uno dei più forti pesi massimi della storia della boxe, come testimoniato dalle sue 76 vittorie su 81 incontri di cui 68 vinti per fuori combattimento con appena 5 sconfitte.

Ma il paradosso è che spesso viene ricordato più per la perdita della corona mondiale contro Alì nel famoso Rumble in the Jungle dell’ottobre del 1974 a Kinshasa, nell’allora Zaire, su queste colonne riportata nel racconto del 20 ottobre 2024.

Big George veniva da una medaglia d’oro conquistata alle Olimpiadi di Mexico City nel 1968, ma soprattutto aveva detronizzato il campione del mondo dei massimi Joe Frazier quando nel gennaio 1973 lo massacrò mandandolo per ben 6 volte (!) al tappeto.

Era la grande boxe che rinverdiva i fasti degli anni precedenti quando la categoria dei massimi era dominata da gente come Dempsey, Louis, Marciano, Liston e soprattutto da Alì, al di là della squalifica subita per il famoso rifiuto ad andare in Vietnam.

E proprio la debordante personalità di Alì annullò lo strapotere fisico di Foreman, strafavorito nei pronostici ma poco amato dal grande pubblico.

Foreman passò molto tempo prima di metabolizzare la perdita del trono mondiale arrivando, dopo alcuni incontri, all’anno 1977 quando un episodio sconvolse la sua esistenza.

Affrontò Jimmy Young per la riconquista del titolo mondiale ma perse, il suo secondo incontro, ai punti con un verdetto unanime.

Appena finito il match ebbe un’esperienza di pre-morte, dovuta ad ipertermia, raccontando nella sua biografia, “God in my corner”, Dio nel mio angolo, di aver udito la voce di Dio che gli imponeva di cambiare vita.

Un episodio del genere ti cambia effettivamente la vita e Big George, da quel momento, smise di combattere e divenne ministro di culto di una chiesa di Houston.

Si dedica completamente al prossimo, ai suoi parrocchiani, alla divulgazione del Vangelo, e successivamente, alla veneranda età di 45 anni, si tolse la soddisfazione di riconquistare il titolo mondiale dei massimi battendo per KO Michael Moorer.

In conclusione di questo modesto omaggio mi piace ricordare come George Foreman non abbia mai portato rancore a colui che a 25 anni, nel pieno della sua fama e del suo strapotere fisico, gli ha tolto certezze e qualche milione di dollari dopo la sconfitta in Africa.

Anzi più volte nel corso degli anni successivi ha sempre apprezzato il personaggio Alì, definendolo il più grande di tutti, sostenendolo a più riprese nel suo doloroso percorso di malato del Parkinson.

Buon viaggio George Foreman, adesso farai un triangolare lassù con Alì e Frazier

 

 

FOTO:  Sport Senators.

Back to top button
SKIN:
STICKY