Roma, 7 febbraio – Per ingannare l’attesa del match tra Italia e Irlanda abbiamo cominciato a ricordare eventi legati ai precedenti incontri tra le due squadre nel torneo delle 6 Nazioni.
Il primo racconto è stato dedicato, per dovere di ospitalità, ad un rugbysta irlandese, il pilone Peter Clohessy.
A parlare delle prime linee ci si prende gusto per la naturale simpatia che ispira chi, nel gruppo, tira la carretta. Come ricorda infatti uno dei famosi detti rugbystici, i tre quarti – agili, veloci ed eleganti – devono saper suonare il pianoforte, gli avanti – massicci e pesanti – devono esser in grado di trasportarlo…
Oggi vogliamo perciò ricordare la storia di un pilone nostrano: l’ultima apparizione in maglia azzurra di Andrea Lo Cicero da Catania, meglio conosciuto come “Il Barone”.
Il 16 marzo 2013, il nostro XV vince 22-15, rovinando la festa ai tantissimi irlandesi venuti a Roma per celebrare il St. Patrick’s Day che cadeva il giorno dopo. Alla fine del match l’Olimpico tributa il suo affettuoso omaggio al nostro commosso numero 1 Andrea, della cui lunga carriera è quasi superfluo parlare (quasi vent’anni di attività professionistica dal 1995 al 2013 in Italia e in Francia, 103 caps e quattro coppe del Mondo disputate nel 1999, 2003, 2007 e 2011).
Andrea già da giocatore era un personaggio fuori dal comune, con i suoi calzini calati (“alla cacaiola”, avrebbe detto il grande Gianni Brera) a mostrare il polpaccio tatuato, in un’epoca in cui gli sportivi famosi ancora non si facevano decorare come carte geografiche, o negli ultimi anni con la sua improbabile chioma bionda.
Protagonista ma con discrezione, Lo Cicero ha avuto un ruolo trainante (come quando arricciava le canottiere alle prime linee avversarie) nella grande diffusione e divulgazione che il movimento rugbystico sta conoscendo nel nostro Paese negli ultimi anni, sull’onda dei successi – a dire il vero, non moltissimi – dell’Italia nel 6 Nazioni. Magari qualche ragazzino un po’ tracagnotto che ha iniziato a maneggiare la palla ovale per imitare lui, tra un po’ di anni potrebbe darci una bella soddisfazione…
Lo scorso 15 gennaio 2015 Andrea è stato infine insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica, conferitogli dal Capo dello Stato per essersi distinto nell’ambito delle attività sociali, filantropiche e umanitarie.
E allora chapeau, Cavalier Barone, i tuoi tifosi continuano a volerti bene.