Roma, 12 Luglio 2017- Oggi celebriamo il ricordo di un evento entrato a pieno titolo nella storia, non solo sportiva, del nostro Paese. E non parliamo della conquista della terza Coppa del Mondo di calcio da parte della nazionale italiana nel 1982, ma del “day-after” di quel trionfo sportivo.
La ricorrenza del trionfo calcistico dell’Italia a Madrid, l’11 Luglio 1982, non ha infatti, a distanza di trentacinque anni, bisogno di ulteriori narrazioni. La magica notte allo Stadio “Santiago Bernabeu”, il rigore fallito da Cabrini, l’urlo di Tardelli, il triplice “Campioni del Mondo!!” scandito dalla voce inconfondibile di Nando Martellini restano e resteranno dentro il cuore dei tifosi, di ogni generazione, che a quell’evento hanno potuto assistere dal vivo o davanti ad un teleschermo a colori (che all’epoca costituiva ancora qualcosa di nuovo e non scontato).
Per chi, come il redattore, quell’impresa sportiva degli Azzurri la ha vissuta durante la fluida e innocente stagione della prima adolescenza, quando i campioni sportivi erano al centro di tutto (per qualcuno continuano ad esserlo nonostante il tempo che fugge!), la memoria rappresenta un tesoro prezioso da custodire.
E più di tutto resta impresso il giorno successivo e quell’estemporanea partita a carte sul tavolino del velivolo DC9, durante il trionfale volo di rientro in patria, con l’improbabile quartetto composto da due friulani, un ligure ed un salentino (il Presidente della Repubblica Pertini, il C.T. Enzo Bearzot, il capitano Dino Zoff e Franco Causio) a sfidarsi nel celebre scopone scientifico. Come è noto, vinse la coppia Bearzot- Causio, con conseguente cazziatone del Presidente al suo compagno Zoff (peraltro incolpevole, come si è poi appurato a posteriori).
È un episodio remoto, appartenente ad un’altra “era geologica”, il quale trasmise agli italiani un’idea nuova di unità nazionale.
Trentacinque anni dopo, nel desolante contesto odierno, appare purtroppo irripetibile. Comunque, mai dire mai…