Roma, 4 maggio – Il 2 maggio 2016, in un lunedì che di solito ricorderemmo soltanto come fastidioso giorno lavorativo, si consuma l’ennesima puntata di quella incredibile favola, cui continuano imperterriti a credere grandi e piccini, che si chiama Roma.
Alle ore 19.00 di un tardo pomeriggio primaverile, si affrontano allo stadio Marassi la Roma sempre all’inseguimento del secondo posto occupato dal tenace Napoli e il Genoa che, seppur salvo e senza più ambizioni, non ha alcuna voglia di sfigurare.
Tra le fila dei giallorossi spicca la maglia numero 6 sulle spalle di un giocatore che ha pagato un pesantissimo dazio alla sfortuna, che lo ha costretto a tre complicate operazioni al ginocchio in meno di due anni.
Tutti gli occhi dei tifosi romanisti e non solo sono puntati su Strootman che l’ormai ex allenatore della Roma Garcia aveva, con definizione quanto mai efficace, soprannominato “la lavatrice” per la sua straordinaria capacità di ripulire i palloni sporchi e renderli giocabili.
Seppur ancora in rodaggio, Strootman si batte con ardore in mezzo al campo, mostrando i muscoli in più occasioni e non si può negare che faccia una certa impressione agli avversari anche quando si limita a mostrare soltanto quelli delle mascelle scolpite nel marmo.
Se ne accorge subito Rincon, al quale strappa letteralmente dalle mani un pallone che tratteneva dopo aver commesso un fallo e che pochi minuti dopo viene steso mentre tenta un’inammissibile incursione in campo avverso.
La “lavatrice” è finalmente tornata e quella di Marassi passerà alla storia non solo come la partita di un altro fantastico 3-2 determinato da Totti dopo quella di due settimane orsono contro il Torino, ma anche come la gara della seconda vita calcistica dell’olandese, come ha detto lui stesso alla fine del match, stanco ma felice di essere tornato in campo da titolare e per tutti i novanta, tiratissimi, minuti.
Come scritto la Roma vince 3-2 e noi, che nel calcio possiamo ancora vivere in un mondo incantato, siamo qui a raccontare le mirabili gesta di un egiziano e mezzo (Salah e El Shaarawi), le magie di un vero highlander (Totti), le fatiche e il ritorno di un campione sfortunato ma indomabile: Kevin Strootman.
Si, perché “la lavatrice” è di nuovo dei nostri e, sarà anche per questo, che noi i panni sporchi ce li laviamo a casa.
E a casa torniamo con altri tre, meritatissimi, punti.