Racconti di sport
Racconti di sport. Tre Fontane, mon amour
Roma, 7 dicembre – Conti, Peccenini, Rocca, Cordova, Santarini, Batistoni, Negrisolo, Morini, Prati, De Sisti, Penzo. Era la formazione della Roma del terzo posto del 1974-75, con Liedholm in panchina e gli allenamenti settimanali che si facevano sempre al “Tre Fontane”, perché Trigoria ancora non c’era.
Il “Tre Fontane” è quel piccolo impianto sportivo dell’EUR dovela Romaha svolto l’allenamento a porte aperte per festeggiare la vittoria nel derby con i suoi tifosi. Un’idea lanciata da Spalletti nel post-partita e subito ripresa e fatta propria dalla società, che aveva già pensato di portare la squadra su quel campo alla vigilia della gara della Lazio. Cosa poi impedita dalla questura per motivi di ordine pubblico.
Lunedì, invece, tutto si è svolto meravigliosamente, con 4000 tifosi sugli spalti ad inneggiare ai propri beniamini proprio come accadeva in quegli anni ’70 di cui scrivevamo all’inizio.
Per questo, secondo noi, il recupero del “Tre Fontane” perla Roma deve diventare abituale e può portare molti benefici. Anzitutto può essere una spinta a fare sempre meglio, con la squadra sostenuta dall’entusiasmo della sua gente, che ormai diserta l’Olimpico ma che, se chiamata una volta a settimana nel piccolo impianto dell’EUR, accorre in massa a spronare i suoi beniamini.
Per questo, nel nostro piccolo, ci sentiamo di suggerire alla Roma questa nostra idea: una volta alla settimana, magari proprio alla vigilia delle partite in casa o della partenza per quelle in trasferta, porti i giocatori ad allenarsi su quel campo insieme ai loro tifosi. Ne trarranno beneficio tutti e la cosa servirà a rinsaldare il legame tra squadra e tifo che l’ormai, purtroppo, abituale deserto dell’Olimpico rischia di rompere.