Roma, 19 agosto 2022 – Gianmarco Tamberi è il più forte saltatore in alto in circolazione.
Lo ha confermato all’Olympiastadion di Monaco di Baviera, dove si svolgono Campionati Europei di Atletica Leggera, conquistando il titolo continentale con un volo di 2 metri e trenta centimetri .
L’atleta marchigiano ha confermato la medaglia d’oro conquistata (ex aequo con il qatariota Mutaz Barshim), ai Giochi Olimpici di Tokio.
Una impresa che ha stupito tutto il mondo perchè avvenuta in contemporanea al successo nei 100 metri dell’azzurro Marcell Jacobs nonchè nelle due specialità (correre più veloce e saltare più in alto) più prestigiose e simboliche dell’Atletica Leggera, lo sport di base presente in ogni dove.
PIÙ FORTE DI OGNI CIRCOSTANZA
Dopo quel successo, Tamberi, come Jacobs, ne ha attraversato di tutti i colori.
Infortuni alla coscia sinistra, importante per lo stacco; rottura e riconciliazione con i padre Marco, suo allenatore.
Ma “Gimbo” è un campione vero. Non una meteora che va a vento.
Si è visto quando si prova a nei momenti difficili che sempre arrivano, quando ci si muove ai limiti dell’impossibile: per migliorarsi nei 100 metri sotto ai 10 secondi; oppure per provare di scavalcare la traversa di un porta di calcio.
Il Campione vero è quello dotato da madre natura tanto nella struttura fisica che, soprattutto, in quella mentale.
Non esiste un prototipo in questo senso.
Marco Tamberi è un tipo totalmente diverso da Marcell Jacobs.
Quanto il giovanotto di Desenzano sul Garda è riservato e taciturno, tanto il Gimbo di Civitanova è estroverso e goliardico.
Un vero spettacolo nello spettacolo è il suo atteggiamento attorno alla zona di salto quando si aggira nei paraggi.
SPORT COME GIOIA
Il suo rapporto con pubblico e compagni di avventura, è accattivante e coinvolgente per tutti.
A Tokio, per esempio, portò il suo avversario Barshim (un tantino solo più capace di Gimbo) ad optare sulla condivisione dell’oro (a parità di situazione) anzichè allo spareggio.
I suoi avversari non sono dei nemici da odiare per motivarsi, bensì dei veri compagni di una grande avventura.
A Monaco, dopo il suo primo salto vincente a quota 2,30 m., il primo gesto che ha fatto, una volta certo di avere addosso l’oro, è precipitarsi su Andrij Oleksijovič Procenko per placcarlo da rugbista per condividere la sua gioia, grato per la gara spettacolare.
Eppure quel giovane ukraino lo scorso anno ad Eugene, gli aveva strappato il bronzo all’ultimo salto!
La sua esaltazione nel momenti cruciali non è un limite, ma uno stimolo in più che innesca nuova energia.
CAMPIONE ASSOLUTO
È il marchio del campione assoluto.
Una qualità che Tamberi ha affinato nei suoi 30 anni di vita, che lo hanno condotto sul tetto del mondo, con prestazioni migliorative arrivate nei momenti agonisticamente giusti.
Una dose che cresce negli anni, mentre magari i muscoli ed i tendini decrementano.
La prestazione arriva meglio quando si è felici ed in pace con il mondo, con tutti.
Quindi, prima della gara, sulla Baviera e l’Olympiastadion si è abbattuto un temporale che ha alterato non poco le condizioni ambientali ritardandone l’inizio.
Come sempre, Gimbo non ha battuto ciglio. Facendo buon viso….
Alla fine della tenzone, il suo pensiero e la sua azione sono andati immediatamente al futuro, partecipandolo a tutti.
Un futuro rappresentato dalla sua fidanzata, Chiara, in tribuna.
Gimbo come un bolide si è precipitato verso di lei per abbracciarla e ricordarle il loro appuntamento fra due settimane in chiesa…
Gianmarco Tamberi a 30 anni è un atleta maturo. Grazie a ciò, ha portato il secondo oro alla spedizione italiana alla rassegna europea di Monaco di Baviera.
UNA LEZIONE PER SINNER
Avesse avuto la medesima maturazione, a 21 anni (due giorni fa), il tennista azzurro Jannik Sinner non avrebbe sprecato due match-point all’Open ATP Mille di Cincinnati, per avere ragione in 2 set del coetaneo canadese Felix Auger-Aliassime.
Anzichè farsi rimontare, perdere 2/6, 7/6, 6/1 ed uscire dall’importante torneo made in USA, ai quarti e perdendo una clamorosa occasione di successo finale, dal momento che tutti i Top , compreso Nadal, avevano dovuto cedere il passo.