Roma, 20 agosto 2022 – Filippo Tortu conquista la medaglia di bronzo dei 200 metri ai Campionati Europei di Atletica Leggera in corso in quel di Monaco di Baviera.
Il velocista milanese, campione olimpico della 4×100 a Tokio 2020, ha riportato la specialità ai tempi in cui Pietro Mennea la faceva da padrone. E prima di lui Livio Berruti ai Giochi Olimpici di Roma 60.
Il 24enne sprinter milanese ha corso in rimonta (20″27) soffiando nel finale la terza piazza al britannico Dobson, ma dietro gli altri due inglesi Hughes (20″07) Mitchell-Blake (20″17).
Ha impedito, così, una storica tripletta, conseguendo il suo massimo risultato internazionale a livello individuale
Hanno fatto sensazione le prime parole espresse in Tv a caldo:
“Sono arrabbiato. Il bronzo mi va stretto. Volevo l’oro. Sono contento per la gara ed il tempo…”
Sublime protervia o presunzione da parte di chi sta scaricando tutta l’adrenalina agonistica accumulate per affrontare l’impresa?
Niente affatto.
In realtà Filippo Tortu ha mille ragioni per lamentarsi di quanto accaduto attorno a questa finale dei 200 metri, alterata da situazioni che poco hanno a che fare con l’agonismo sportivo.
TORTU VOLEVO L’ORO
Lo sport europeo, infatti, sta vivendo e pagando il prezzo di una lotta di natura prettamente televisiva e di poteri. Da una parte le televisioni commerciali a pagamento, dall’altra l’Eurovisione che raduna le tv di stato.
Dietro di esse le federazioni sportive europee e nazionali, coinvolte nelle discipline acquatiche o non.
A partire dal 2018 la Germania ha patrocinato un movimento teso alla creazione di una nuova sorta di Giochi Olimpici a livello Continentale, i Campionati Europei Multisport, garantita organizzativamente e finanziariamente dai proventi televisivi dell’Eurovisione e relativi sponsor.
Una manifestazione quadriennale che si colloca accanto ai tradizionali Europei risolvendo problemi organizzativi e finanziari di 9 discipline, vicine alla Germania: Beach Volley, canoa sprint, ciclismo, ginnastica artistica, canottaggio, arrampicata sportiva, tennis tavolo, Triathlon.
Regimi differenziati ed ambigui per nuoto ed atletica leggera.
Prima città ad ospitare i nuovi giochi nel 2018, Berlino e la Germania e Glasgow in Scozia.
I GIOCHI DELL’EUROVISIONE
Quest’anno 2022, è stato Monaco di Baviera associata a Roma per gli sport acquatici.
Un guazzabuglio organizzativo e televisivo indicibile, pagato anche dagli atleti.
L’Eurovisione per coprire adeguatamente tutti gli sport del gruppo, è intervenuta sui calendari delle gare e gli orari senza riguardi, “alla tedesca”.
Così, veniamo ai torti subiti da Tortu e dall’atletica italiana settore velocità, i 200 metri maschili e la staffetta 4×100 si sono viste assegnare orari di gare coincidenti.
STAFFETTA O 200 METRI ?
Tortu ha dovuto decidere quale delle due correre a causa di queste sovrapposizioni, assolutamente da evitare.
Esemplare al tempo di Carl Lewis: per far correre la staffetta 4×100 a Carl Lewis si faceva bene attenzione a programmare le gare di salto in lungo lontane dalla staffetta , dai 100 metri e 200 metri.
Insomma, questo guazzabuglio ha investito Tortu e la disputa della 4×100 italiana.
Tanto da disamorare Marcell Jacobs al punto da fargli giustamente dare forfait per infortunio: inutile correre rischi per una gara già compromessa in partenza, per l’assenza di Tortu.
Anche se, pur senza Jacobs e Tortu, la staffetta azzurra si è qualificata per la finale.
Poi ci ha pensato la giuria ad inventarsi qualcosa per farla fuori, accogliendo un ricorso della Turchia per un cambio dannoso della Finlandia.
ITALIA ESCLUSA DALLA TURCHIA
La Turchia ha ripetuto la gara da sola (senza avversari, senza problemi di cambio) migliorando, ovviamente, il proprio tempo e qualificandosi al posto dell’Italia.
Una vera barzelletta offensiva…
Le traversie della velocità sono state compensate dalla doppietta azzurra nei 3000 m siepi, con l’argento ed il bronzo di Ahmed Abdelwahed e Osama Zoghlami.
DEL DIRETTORE
COMPLIMENTI AI VERAMENTE VALIDI DIRIGENTI TURCHI!
Il frastornato Tortu, quindi, ha dovuto vedersela, fra ansie ed apprensioni, con tre ottimi velocisti britannici che lo hanno stretto in una morsa ferrea.
20 secondi sono pochi, ma sono anche estremamente lunghi e complicati per chi deve dare il meglio di se, in sesta corsia attorniato a destra ed a sinistra da avversari più che temibili, battuti solo da Jacobs nei 100 metri.
L’atletica italiana, comunque, lo sport italiano va avanti nonostante le angherie teutoniche.
MA DOVE È LA DIRIGENZA ITALIANA, PER PERMETTERE QUESTI EVIDENTI SOPRUSI DOVUTI ALLA CHIARA PAURA DI NON PORTARE A CASA MEDAGLIE SE NON PATACCHE COSTRUITE SU MISURA? FORSE I NOSTRI DIRIGENTI SONO IN GERMANIA IN FERIE ED I TURCHI NO? EPPURE IL NAZISMO DOVREBBE ESSERE FINITO DA UN PEZZO!!!