
Roma, 17 luglio 2022 – A 2 ore dalla semifinale mondiale dei 100 metri, Marcell Jacobs ha dovuto rinunziare alla gara. La corsia numero 4 dello stadio di Eugene è rimasta vuota.
Il bi-campione olimpico di Tokio dei 100 metri e della 4×100 ha dovuto prendere atto che le lunghe sedute di fisioterapia, dopo la qualificazione in batteria, in 24 ore non avevano risolto il nuovo problema.
La potente muscolatura del poliziotto gardenese – che lo ha reso lo sprinter numero uno del mondo in campo olimpico e mondiale indoor – è una struttura delicatissima.
Un materiale pregiato che se lo tiri da una parte ti lascia scoperto dall’altro.
UNA TEGOLA SULLA TESTA
Marcel Jacobs per compensare i problemi del bicipite femorale sinistro nella batteria corsa in 10,04 ha sollecitato maggiormente il grande adduttore della coscia destra.
Ne è sortita una lieve contrattura non risolvibile in 24 ore nemmeno grazie alle magie del fisio Alberto Marcellini.
Di conseguenza è arrivato il forfait deciso in pieno accordo fra tutto lo staff medico-tecnico e lo stesso atleta: non si può mettere a rischio l’integrità fisica di un ragazzo che a 28 anni ha un grande futuro ancora davanti a sè .
A cominciare dai prossimi campionati Europei.
Una rinunzia tremenda per un giovane, di madre italiana, che sognava di vincere il Mondiale nella terra natia di suo padre Lamont, Marine texano. Nel frattempo l’azzurro riceve un buon incoraggiamento dal suo ambiente. La ottima qualificazione nel salto in alto di Elena Vallortigara. La matura ragazzona di Schio ha superato alla prima prova tutte le misure richieste. Il suo primato personale di 2,02 m., la pone come quarta italiana sopra 2 metri.
NEI GUAI ANCHE LA STAFFETTA AZZURRA
Purtroppo il forfait coinvolge direttamente anche le sorti della staffetta 4×100 che, senza il suo decisivo numero uno, non potrà tenere testa alla sfida mondiale.
Anche dal punto di vista psicologico una “bella mazzata” si è abbattuta su tutta l’atletica italiana che, dietro le imprese di Jacobs, dai Giochi di Tokio ha compiuto un enorme passo in avanti, ponendosi ad immediato ridosso dei tradizionali colossi atletici a partire dagli USA.
L’ITALIA SI AFFIDA A TAMBERI
Ad Eugene, già alle prime battute, l’Italia ha raggiunto le finali con ben sette elementi, ultima la 22enne velocista emiliana Zaynab Dosso qualificatasi per le semifinali dei 100m con 11,26.
L’ambiente azzurro è sotto trauma.
Per ritrovare spinta è morale, sarebbe fondamentale che Gian Marco Tamberi nella finale di salto in alto, riesca a tirare fuori dal suo cilindro una prestazione super nella notte fra lunedì e martedi.
Magari non un oro (ex aequo) come a Tokio, ma almeno un bronzo.