Roma, 25 luglio 2022 – L’Italia chiude ad Eugene (Oregon) l’edizione americana dei Mondiali di Atletica 2022 con lo splendido oro conquistato da Massimo Stano nella 35 km di marcia.
Dulcis in fundo, arriva quel meritato successo pieno che consente al Bel Paese di affermarsi fra i primi della classe al mondo nella disciplina regina universale dello sport.
Quella praticata da sempre a tutte le latitudine e che non ha bisogno di nessuna struttura per praticarla.
Basta indossare un paio di scarpe (ed a volte nemmeno quelle) ed andare, lanciare o saltare.
L’ITALIA CONQUISTA L’ORO
Al resto ci pensano testa e cuore, in compagnia della buona o della cattiva sorte.
Ai Giochi Olimpici di Tokio di un anno fa, l’Italia, a sorpresa, nell’atletica leggera conquistò la bellezza di 5 medaglie d’oro. Seconda solo agli USA grazie alle imprese dei velocisti guidati da Marcell Jacobs nonchè da quel portento istrionico che si chiama Gianmarco Tamberi nel salto in alto.
Le due altre medaglie pregiate arrivarono dalla marcia (Antonella Palmisano e Massimo Strano), la disciplina di sofferenza cara da sempre al popolo italico.
Il KO di Jacobs e della Palmisano, hanno compromesso molto (Tamberi per un niente fuori dal podio, lasciando al solo Massimo Stano la chance estrema del bis.
RE DEI 20 E DEI 35 KM
Il trentenne marciatore pugliese di Grumo Appula (16 km da Bari) non l’ha fallita. Necessario bissare il successo olimpico sulla 20 km di Sapporo, impresa non certo facile.
Invece Stano ci è riuscito, imponendo dopo la partenza lampo del giapponese Matsunaga, la sua personalità e la sua strategia ad un gruppo con i 10 migliori che marciava al ritmo di 20 minuti e rotti per 5 Km.
Assottigliatasi progressivamente dal ritmo incalzante dettato da Stano, la compagine ai 30 chilometri si era ridotta a 4 elementi per tre medaglie, il campione olimpico; l’equadorenio Pintado, lo svedese Karlstrom , il giapponese Masatora Kawano.
AI 3 km, Stano opera l’ultimo strappo. Attaccato rimane solo il rappresentante del SoL Levante che cerca ossigeno a bocca aperta. Ma che non molla.
Un brivido quando Massimo si china verso terra come inciampato… ma era solo per raccogliere un tricolore da portare al traguardo.
Raggiunto in 2h 23’14”. Secondo Kawano ad 1″; terzo Karlstorm.
L’Italia della marcia ce l’ha fatta.
Con questo oro gli azzurri hanno pareggiato il miglior trascorso mondiale conseguito a Parigi nel 2003, grazie alla vittoria di Giuseppe Gibilisco nel salto con l’asta.
Nel medagliere figura N. 19 su 191 paesi partecipanti (esclusi Russia e Bielorussia).
Ma nella classifica per il premio ai 3 paesi che hanno conquistato più punti in finale
(primi 8) l’Italia è decima con 33 punti.
Messe dolorosamente da parte le vicende che hanno messo fuori gioco le migliori risorse azzurre, il bilancio italiano può dirsi soddisfacente .
Merito della marcia ancora una volta e di questo giovanotto pugliese che commentando la sua gioia, ha dedicato questa importante vittoria a sua moglie ed a sua figlia ma anche la collega Antonella Palmisano, fermata da un infortunio all’anca.