Atletica, Campionati del Mondo: Il Re è caduto!

Roma, 6 agosto 2017 – Doveva succedere ma non ce lo aspettavamo.

L’ultima gara del più forte velocista di tutti i tempi, nei 100 e 200 metri di atletica leggera, al secolo Usain Bolt,  nelle aspettative di tutti “doveva” essere l’ennesimo successo del giamaicano invece il romanzo dello sport ha deciso il contrario.

Bolt era sembrato, sin dai turni eliminatori, non al meglio della condizione anche per l’approccio avuto sin dall’inizio della stagione condotta abbastanza minimalmente con risultati modesti dal punto di vista cronometrico, ma come era già successo negli ultimi anni l’avvicinamento delle finali lo trasformava anche e soprattutto dal punto di vista della personalità, che spesso, oltre allo strapotere fisico, costituiva un fattore determinante.

Abbiamo detto in premessa che il romanzo dello sport ha stabilito diversamente dalle aspettative planetarie perchè a vincere la finale dei 100 metri è stato lo statunitense Gatlin, fischiato ed inviso da tutto il pubblico londinese per i suoi trascorsi di doping pagati peraltro duramente con una squalifica di quattro anni.

A 35 anni l’americano si è tolto una grande soddisfazione zittendo tutto lo stadio e pagando la grande tensione con un pianto liberatorio. Da parte sua il “Re” ha ricevuto l’omaggio totale dei settantamila dell’impianto londinese e lo sportivo riconoscimento del rivale vincitore.

La cosa che più mi ha colpito è stata la serenità di Bolt a corsa finita; sorridente ed istrione ha compiuto il giro di campo rilassato, tranquillo, ormai consapevole di aver dato tutto, di aver vinto tutto più volte.

Usain, a 30 anni,  chiude con un bronzo una carriera irripetibile sempre condotta con lo spirito giusto, senza tensioni particolari  e soprattutto sempre disponibile coi media e col pubblico che in tutto il mondo gli ha sempre decretato amore incondizionato.

Dal punto di vista strettamente sportivo Bolt ha usufruito di un fisico compatto, con lunghe leve che gli hanno consentito di sviluppare una velocità massima di quasi 45 km. orari nel giorno del record mondiale sui 100 metri, nel 2009 ai mondiali di Berlino.

Grande appassionato di calcio, tifoso del Manchester United, il giamaicano, che a dire il vero terminerà ufficialmente con la staffetta veloce 4×100 sul finire dei mondiali, si dedicherà ad una vita normale, nella speranza che non disperda il suo talento e che lo riservi alle giovani generazioni.

Il Re è caduto, VIVA IL RE!

    

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