Serie A. 13a giornata. Avanti a braccetto

Il Napoli e la Roma battono con lo stesso punteggio la Lazio e il Milan: 2-1. I complimenti a Sarri e Di Francesco sono d’obbligo, così come a Insigne e Nainggolan, i trascinatori delle due squadre.

Roma, 18 novembre 2017  – Avanti insieme. Napoli e Roma mandano segnali importanti al campionato vincendo con lo stesso punteggio (2-1) i rispettivi e difficili anticipi casalinghi della 13ma giornata.

Gli azzurri battono il Milan grazie a Insigne (ah, Ventura, ti dice niente questo nome?) e Zielinski (i rossoneri accorciano al 91’ con Romagnoli) e mantengono la testa della classifica.

I giallorossi hanno la meglio sulla Lazio grazie ad un inizio di ripresa travolgente, nel quale schiodano lo 0-0 con un rigore di Perotti e raddoppiano subito dopo con un gran gol di Nainggolan. Inutile il rigore con cui Immobile accorcia le distanze ad un quarto d’ora dalla fine. I meriti di Sarri e Di Francesco per lo strepitoso cammino delle rispettive squadre sono evidenti. Il Napoli gioca meglio di tutti, ha messo insieme 35 punti su 39 ed è convintissimo che sia l’anno giusto per vincere lo scudetto. La Roma scavalca la Lazio in classifica, è a soli 5 punti dal Napoli primo e deve ancora recuperare la partita con la Sampdoria (il 13 dicembre o il 24 gennaio). Ha conquistato 30 punti su 36 (9 vittorie e 2 sconfitte, la seconda proprio contro il Napoli) ed è quasi agli ottavi di Champions in un girone con Chelsea e Atletico Madrid, al quale farà visita in settimana. Eusebio Di Francesco ha sconfitto lo scetticismo con il quale fu accolto e dopo il derby vinto è il nuovo re della Roma giallorossa. Siamo contenti per lui, perché se lo merita. Oltre che una brava persona è un ottimo tecnico, che merita tutto il bene e i complimenti che sta ricevendo. Con lui la Roma può davvero aprire un ciclo. Al contrario il Milan di Montella, compagno di Di Francesco nella Roma dello scudetto del 2001, ha perso con tutte le prime sei della classifica, dalle quali ha subito 15 gol e alle quali ne ha segnati solo 4.

Chi ride e chi piange. E’ il calcio. E’ la vita. E’ la storia di un campionato sempre più spaccato, nel quale le prime corrono e le altre arrancano.

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