Roma, 12 settembre – La Roma vince a Frosinone con le reti di Iago Falque nel finale del primo tempo (44’) e Iturbe nel recupero del secondo, ma non convince. Anzi, rispetto alla gara con la Juve fa un passo indietro. Certo, i terreno di gioco è pessimo e il campo è anche più piccolo di tre metri rispetto a quelli abituali. Due inconvenienti che ci sono anche per il Frosinone, anche se quest’ultimo è abituato a giocare su quel prato, la Roma no e il poco gioco che mette in mostra lo si deve anche a questo, oltre che all’assenza di Pjanic, determinante per la squadra giallorossa.
Garcia, però, ci mette pure del suo nella bruta prestazione della Roma. Anzitutto l’atteggiamento della squadra: fin da subito eccezionale contro la Juve, mediocre per tutta la gara contro il Frosinone. Se vuoi vincere il titolo devi giocare sempre con lo spirito mostrato contro la Juve, anche contro la piccole. Poi Totti: non ha più fisico ed età per fare il trequartista: o gioca di punta o sta in panca. Nel 4-2-3-1 messo in campo a Frosinone è un pesce fuor d’acqua. Meglio quando torna a fare il centravanti nel finale, salvo poi essere sostituito da Garcia con Iturbe, che doveva entrare al posto di Gervinho.
Già Gervinho: proprio come a Verona, alla prima giornata, dimostra che sta ancora cercando il suo fratello forte del primo anno in giallorosso. Infine: va bene la Champions e i soldi che porta, ma lo scudetto va vinto e in campo, in campionato, va messa sempre la formazione migliore. Perché questo è il primo obiettivo stagionale della Roma.
Il Frosinone ha messo alle corde i giallorossi, ma ha pagato l’inconsistenza delle sue punte.
Nell’altro anticipo delle 18.00 la Fiorentina ha vinto 1-0 contro il Genoa grazie ad un gol di Babacar.