Calcio: approfondimento.La causa, non l’effetto!

Roma, 8 luglio  2016 – La vicenda tragicomica di quello che doveva essere il futuro allenatore della Lazio e cioè Marcelo Bielsa, sul quale qualche giorno fa ho pubblicato un pezzo parafrasando Il Marchese del Grillo dal titolo “ha firmatoooooo”, mi ha fatto venire in mente il rapporto tra causa ed effetto.

Dopo un tira-molla durato un tempo inverosimile sembrava a posto l’accordo tra la Lazio e Bielsa, sulla base di un solo anno di contratto con tutta una serie di clausole che hanno scatenato nella Capitale anche le storie più fantasiose.

La notizia che la scorsa notte il tecnico argentino abbia rinunciato all’incarico, di fatto dimettendosi col contratto depositato in Lega ed in Figc da parte di Lotito, ha suscitato in quasi tutti gli addetti ai lavori considerazioni e commenti sull’effetto provocato dalla decisione di Bielsa, attribuendo allo stesso la responsabilità del colpo di scena inatteso.

Invece è sulla causa che bisogna ragionare perché se il tecnico aveva firmato il contratto, circa 3 milioni di Euro/Dollari per se e per i suoi cinque fidati collaboratori, evidentemente si riteneva soddisfatto delle garanzie chieste ed accordate dalla Lazio; perché allora il dietrofront della scorsa notte?

Si è ipotizzato che lo scontro finale, non l’unico in tutto il periodo della trattativa, sia avvenuto perché al momento dello sbarco a Roma ancora non c’erano i giocatori richiesti e del resto a mercato appena iniziato poteva anche essere una pretesa eccessiva.

Ma qui casca l’asino perché se c’era una società che aveva il dovere di muoversi per tempo, per motivi di ambiente e per motivi tecnici visto l’anonimo torneo appena concluso, era proprio la Lazio. Il discorso che prima del ritiro era impossibile completare già la rosa è fine a se stesso perché proprio Lotito nell’estate del 2011, prima della partenza per Auronzo di Cadore, consegnò a Reja un gruppo con acquisti perfezionati del tipo di Klose, Cissè, Marchetti, Konko, Lulic; non solo ma perché una società come la Juventus, dominatrice incontrastata degli ultimi cinque campionati, appena finito il campionato ha piazzato subito colpi come Dani Alves e Pjanic?

Dal 2004 il “modus operandi” di Lotito è sempre stato teso al galleggiamento, senza nessuna programmazione, con navigazione a vista e la fortuna strada facendo di cogliere qualche trofeo. 

Credo che al di là di ogni considerazione la “causa” sia da ricercare nell’improvvisazione della società ( Lotito ), perché se si perde circa un mese nella trattativa con Bielsa non è possibile che non ci si renda conto di che tipo è l’interlocutore, tenendo presente che prima di lui erano stati contattati profili di allenatori profondamente diversi, senza alcun filo conduttore tra di loro.

Ribadisco, a scanso di equivoci, che il sig. Bielsa non ha avuto un comportamento specchiato, lineare, ma è l’effetto di un atteggiamento che ha la causa nei dodici anni di presidenza Lotito che in barba ad un patrimonio tecnico ed umano di 116 anni di storia, che inevitabilmente coinvolge tutta la Polisportiva visto il traino della sezione calcio, travolge tutto e tutti.

Il calcio, ma lo sport in genere, nell’era della multimedialità, dei social, internet e quant’altro, vive di comunicazione ed il sig. Lotito, titolare di un canale radio, di una TV e di una rivista cartacea, avrà considerato il devastante danno d’immagine che ha arrecato alla Lazio?

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