Calcio

Allegri in, Bonucci out: grande Juve

calcio bonucci allegri juveRoma, 15   luglio 2017 – Stiamo assistendo ad un altro capolavoro della Juventus fuori dal campo di gioco, là, dove si costruiscono le squadre destinate a fare cose grandi.

Il suo futuro immediato – quello in Europa soprattutto perché di scudetti ne ha conquistati fino alla nausea…-  l’ha cominciato ad edificare  fin da quando, a Palermo fra Bonucci ed Allegri è scoppiata l’ennesima diatriba trasmessa in Eurovisione. 

La Juventus in quel momento ha dovuto scegliere: Allegri, il tecnico strappato al Milan che non faceva rimpiangere nemmeno un fenomeno come Conte oppure il trentenne difensore centrale Leonardo Bonucci,  l’esponente principale di una difesa gloriosa ma anche tatticamente ed anagraficamente  superata, un personaggio dotato di notevole carisma negli spogliatoi, ma proprio per questo ingombrante per l’allenatore.

I dirigenti bianconeri non ebbero problemi. Si schierarono per l’allenatore appoggiando ogni sua presa di posizione fino alla estromissione del difensore  dalla squadra  con relativa sosta in tribuna.

Discretamente, senza proclami controproducenti, Bonucci venne messo sul mercato accompagnato da continue sottolineature sulle sue straordinarie capacità e virtù, perfino dallo stesso Allegri.  Non sappiamo, in realtà, quanto di vero ci fosse nell’interessamento del Chelsea e sulle cifre iperboliche che il club londinese  sarebbe stato  disposto ad investire per accaparrarsi i servigi del centrale bianconero.  Ma ci meraviglierebbe poco  avere conferme che lo stesso Conte, sempre juventino Doc,   con qualche sua esternazione  magnificanti  Bonucci , abbia cercato di dare un aiutino agli amici della sua ex squadra.

Insomma c’è quasi da scommettere che la Juventus abbia approfittato   della situazione per prendere due piccioni con una fava: liberarsi di una presenza  scomoda  negli spogliatoi e sul terreno di gioco  – la   famosa regia  difensiva di Bonucci altro non consisteva  che in lanci lunghi verso le punte seguendo i dettami del contropiede all’italiana, modulo decisamente superato dalle migliori squadre europee, spagnole, tedesche ed inglesi – e nel contempo  dare corpo ad una nuova difesa moderna potendo già contare sul giovane centrale azzurro Daniele Rugani,  su Benatia, sul  rientrante da prestito all’Atalanta Mattia Caldara. 

Cercando, insomma, di non abboccare alle manovre di agenti, società, giornalismo partigiano, per restare alla sostanza.   

L’affare  Bonucci  appare proprio  l’ennesima operazione di successo della Juventus  che fa arrivare alle casse bianconere il corrispettivo di 42 milioni di Euro  corrisposto da un Milan   cinese bramoso di investire  in operazioni di alto profilo, non importa con  quali reali prospettive.

Con questo tesoretto, la Juve dispone di tutti gli elementi per consentire al suo allenatore finalmente di essere competitivo (anche e soprattutto difensivamente) nell’Europa che conta a cominciare  dalla Spagna madrilena  che si è permessa  di ridicolizzare il tanto conclamato (in Italia) pacchetto storico bianconero capitanato da Leonardo Bonucci.

La Juventus, ancora,  sta dando l’ennesima dimostrazione della sua  forza societaria e lungimirante.  Ovvero nella circostanza, al contrario di ciò che accade di solito quando si ritrovano situazioni di incompatibilità fra un giocatore leader e l’allenatore e cioè che  la società preferisce schierarsi con il giocatore  perche rappresenta un capitale  enorme rispetto al valore economico dell’allenatore, la Juventus ha dimostrato di avere le idee più chiare per quanto riguarda  il confronto fra gli apporti immediati  che può portare il mercato di un calciatore di primissima fascia e  quello di un allenatore che può essere  decisivo  nella conquista di risultati  in  prospettive medio-lunghe. Parliamo dei  milioni di euro provenienti, per esempio,  dalla partecipazione  alla Champions ed ai successi in  questa competizione.

La Juve, in questa vicenda ha dimostrato di muoversi in maniera appropriata sia dal punto di vista etico – il calciatore rispetti il tecnico – e  dal punto di vista tecnico (rinnovamento) che  da quello meramente strategico ed economico.

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