Calcio
Calcio – Serie A “Per la precisione…”
Roma, 4 gennaio 2017 – Ricordate il personaggio dell’esperto che sapeva tutto di calcio, nella trasmissione “Quelli che il calcio” degli anni ’90 condotta da Fabio Fazio, che interveniva di solito sul finire della puntata snocciolando, opportunamente stimolato dal conduttore, tutta una serie di dati e statistiche di un certo personaggio o di una certa squadra? Massimo, Alfredo, Giuseppe, Maria era il suo nome ed il suo tormentone era, concludendo tutta la serie di riferimenti storico-statistici del calciatore di turno, “tutto questo per la precisione!”
Massimo Buscemi era l’attore che prestava il serioso volto alla gag della fortunata trasmissione della Rai e mi è tornato alla mente in questi giorni di vacanze natalizie, in assenza del campionato di calcio di serie A, mentre rileggevo degli articoli che avevo distrattamente sbirciato prima della sosta del torneo.
La riflessione l’ho avuta rileggendo con più attenzione alcune dichiarazioni del sig. Lotito a margine della tradizionale cena natalizia con tutti i facenti parte della S.S.Lazio.
Ho riletto almeno un paio di volte le affermazioni del presidente della Lazio perché pensavo, in prima battuta, di aver esagerato col vino; invece no le dichiarazioni sono state rese con un esagerato entusiasmo, ribadendo con forza di aver riportato la gente allo stadio (!), complice il buon andamento della squadra allenata da mister Inzaghi.
Premesso che la S.S.Lazio non comunica i dati dell’affluenza all’Olimpico, c’è da dire che quest’anno solo con la Juventus e nel derby si sono raggiunte punte intorno ai 40.000 spettatori, con l’aiuto di oltre 10.000 juventini nella partita dello scorso agosto e di una chiamata alle armi contro la Roma approfittando di avere uno stadio tutto a favore in coincidenza dello sciopero della curva giallorossa.
Tra le altre cose è abbastanza risaputo che la tifoseria laziale, da anni, è in aperta contestazione nei confronti dell’attuale gestione, con uno zoccolo duro di 15/20.000 spettatori che per i biancocelesti rappresentano il minimo sindacale; e non c’entrano le contestazioni, che in questo caso valgono anche per i tifosi romanisti, relative alle barriere poste nelle curve, perché il vero motivo è l’assoluto piattume di una gestione che ha azzerato qualsiasi entusiasmo.
Le uniche impennate si sono verificate, ad anni alterni, quando la squadra ha avuto la possibilità, stavo per scrivere il torto….., di vincere un paio di Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana, ma tali impennate hanno poi avuto l’immediato rovescio e la fine di tutti i sogni e le illusioni.
Posso capire che il presidente cavalchi la tigre quando vede che qualche risultato è a favore, ma i dati aritmetici non mentono; la Lazio solo nell’ultimo anno ha avuto un calo di circa l’8% di presenze allo stadio (!), per non parlare della situazione a livello europeo che vede i biancocelesti addirittura all’ultimo posto.
Il paragone, a livello continentale, è impietoso e mal comune, mezzo gaudio riguarda tutto il panorama nazionale, con la sola esclusione della Juventus, vista la situazione dei nostri impianti, vecchi, scomodi, al limite del collasso.
Da qualche tempo ho notato che alcuni addetti ai lavori cominciano ad esternare dello scetticismo nei confronti del signor Lotito, domandandosi, e francamente era ora, che vuol fare “da grande”; nell’era dei social, della multimedialità, la comunicazione dovrebbe essere la prima cosa nella gestione di una società di calcio, dal momento che, rispetto agli anni scorsi, i sodalizi hanno completamente annullato il contatto dei tifosi con i protagonisti del pallone.
La gente non è stupida e non va presa in giro con roboanti dichiarazioni dal contenuto zero.
Per la precisione!