Le nuove frontiere del calciomercato
Le squadre italiane puntano sempre di più su calciatori provenienti dall’Est Europa, da Africa o Asia, lasciando i mercati abituali di Sudamerica ed Europa. Ma non sarebbe meglio dare più spazio ai ragazzi italiani cresciuti nei vivai?
Roma, 9 luglio – I soldi scarseggiano e anche il calcio si adegua. Se una volta le nostre squadre portavano in Italia i migliori campioni del panorama calcistico internazionale, al punto che negli anni ’80 il nostro campionato era considerato un mondiale per club, oggi spostano le loro attenzioni su territori una volta inesplorati, alla caccia del campioncino in erba o del talento ancora non scoperto. In entrambi i casi spendendo meno di quello che dovrebbero se si buttassero su calciatori argentini, brasiliani o tedeschi. Ecco dunque che i quattordici calciatori stranieri già arrivati in Italia in questa prima fase del mercato provengono da Albania, Slovenia, Polonia, Bosnia, Croazia, Tunisia, Serbia, Finlandia, Iraq e dalla Repubblica di Macedonia. Ecco dunque che club come il neopromosso Carpi ha deciso di puntare sull’attaccante polacco Kamil Willzek, che l’Empoli si è aggiudicato il difensore italo-albanese Kastriot Dermaku e il polacco Lukas Skorupski (in prestito dalla Roma) e il bosniaco Rade Krunic.
Il Genoa ha riscattato il difensore sloveno Kranjc, la Juve ha preso il croato Mario Mandzukic e Sami Khedira, giocatore tedesco ma di origini tunisine; il Palermo ha puntato sull’attaccante macedone Aleksandar Trajkovski, mentre alla Sampdoria è arrivato il difensore finlandese Niclas Moisander. Il Torino, che si è portato a casa i serbi Vladimir Avramov (portiere) e Alen Stevanovic(centrocampista), mentre l’Udinese è arrivata addirittura in Iraq per acquistare il difensore Ali Adnan.
Cambiano le strategie delle squadre, si cerca di spendere meno e il campionato, con tutto il rispetto per i succitati, si impoverisce.
Ma non sarebbe meglio dare più spazio ai giovani italiani cresciuti nei vivai, facendoli crescere e maturare in prima squadra, anziché imbottire le squadre di stranieri che poco portano al nostro torneo in termini di qualità e bel gioco?