Roma, 25 marzo 2022 – L’Italia, Campione d’Europa, perde 1-0 a Palermo contro la Macedonia del Nord per una rete di Trajkovski al 92′ e viene estromessa dai prossimi Mondiali di calcio in Qatar.
In 8 mesi: dalle Stelle di Wembley alle stalle di Palermo!
Incredibile, ma vero!
Come è possibile che un piccolo stato di solo 1.800 mila abitanti, possa lasciare al palo una Nazione, che ha vinto 4 titoli mondiali e di abitanti ne ha circa 60 milioni!?
È possibile. Nello sport questo è possibile. Specie nel calcio che spesso diventa lotteria. Basti pensare alla qualificazione dell’Islanda nel 2017 alla fase finale dei Mondiali in Russia, fallita dall’Italia del C.T. Gian Piero Ventura.
Nel calcio, un piccolo gruppo ben guidato e gestito, può fare davvero miracoli. Specie se il “grande avversario” è arrogante e presuntuoso e si fa trascinare dal proprio ego che lo porta fuori giri.
Il fato calcistico è spesso spietato. Non perdona nulla. L’intera rosa della formazione macedone, può essere gestita con il denaro che ha introitato Donnarumma per trasferirsi da Milano a Parigi, 60 milioni di euro in 5 anni !
Troppo denaro, forse, per un portiere che si fa sorprendere da un tiro scagliato da 30 metri.
ITALIA, SOLO CALCI D’ANGOLO
Sul campo, allo straripante Stadio Barbera di Palermo, questa superiorità assoluta come si è espressa ?
Con 16 calci d’angolo, uno in media ogni 5 minuti. 31 tiri verso rete di cui solo 5 in porta.
La Macedonia ha tirato , quattro volte verso il portiere azzurro: due volte nello specchio, una seconda, a tempo scaduto, con la rete dell’1-0 da 30 metri Un’altra palla gol macedona, è stata sventata da Florenzi in extremis.
MACEDONIA PADRONA SUL CAMPO
Per dire che la squadra gestita da Blagoja Milevski, ha fatto una partita esemplare sotto ogni punto di vista, Coperta ma prontissima a rilanciarsi. Soprattutto sottoponendo gli azzurri ad un pressing asfissiante a tutto campo.
Qui sono arrivati i problemi della formazione messa in campo da Mancini. Con un tridente offensivo molto velleitario e poca potenza: Insigne, Immobile, Berardi:
BALOTELLI GRANDE ASSENTE
Forse l’idea di uno scardinatore come Balotelli, non era stata malvagia. Ma il CT marchigiano ha preferito puntare sugli uomini suoi.
L’avventura felice degli Europei inglesi. La scoperta di una Italia dotata di un gioco bello e funzionale, era stata sopravvalutata.
In effetti, la squadra messa in campo da Mancini, era influenzata positivamente dalla presenza di un fuoriclasse che aveva fatto la differenza.
EMERSON NON È SPINAZZOLA
Leonardo Spinazzola è stato l’uomo che ha fatto saltare il banco agli Europei. Irresistibile sulla fascia sinistra negli uno-contro-uno ed a di liberare se stesso od un compagno.
Ha accompagnato l’avventura azzurra fino ai Quarti contro il Belgio quando al 76′ si è prodotto la rottura di un tendine che gli ha compromesso la carriera.
L’Italia, in questi otto mesi, ha cercato un nuovo Spinazzola. Ma non lo ha trovato. Forse ha cercato male, specie quando Mancini si è accontentato di Emerson Palmieri.
Senza Spinazzola, l’Italia non è stata più se stessa. Ha balbettato. Si è difesa, ma non soverchiato. Ha proseguito il suo cammino in questi mesi, con difficoltà e ai calci di rigori.
Ma sono proprio i rigori, quelli che nel prosieguo del cammino dopo gli Europei (nel percorso di ripescaggio al Mondiale del Qatar) ha finito per condannarci.
E lo zampino di Mancini, quì c’è. Perchè è il CT che ha designato Jorginho quale uomo squadra e quale rigorista.
L’Italia esce dal prossimo mondiale solo perchè è stata costretta a disputare i play off e per i due rigori falliti da Jorginho contro la Svizzera.
Due pareggi che hanno promosso i cugini d’Oltralpe e condannato l’Italia a saltare due Mondiali di seguito.
Sostituire Spinazzola con l’esterno sinistro brasiliano, è stato (assieme alla eccessiva importanza della regia di Jorginho) il flop fondamentale di Mancini. Deve aveva preferito Emerson forse perchè mancino e brasiliano.
Per il resto le ripartenze dalla sua parte, hanno avuto pochissimi sfoghi, proprio per incapacità cronica di accelerazione.
Ne ha sofferto anche Insigne.
CI VOLEVA UN CAPUOZZO
Non è poi così facile reperire un altro Spinazzola (in attesa che il talento pugliese si riprenda totalmente nella Roma).
Mancini avrebbe dovuto trovare fra i suoi un soggetto tipo quello pescato dal CT azzurro del rugby, Kieran Crowley a Grenoble.
Un emigrato napoletano in Francia, dotato di una passione offensiva trascinante.
Grazie ad Ange Capuozzo, il Rugby italiano da morto, è improvvisamente resuscitato battendo per la prima volta il Galles.
È stato per il rugby, quello che Spinazzola era stato per il calcio agli Europei.
A volte nella vita, e nello sport, bisogna anche avere un po’ di fortuna. Sicuramente a Palermo, l’Italia fortuna non l’ha avuta.
Con tanto di cappello per la Macedonia del Nord cui, martedì per andare in Qatar spetta solo di vedersela contro Il Portogallo di Ronaldo che ha superato la Turchia a Lisbona per 3-1.
Buona fortuna!