Roma, 26 marzo 2021 – Continua irresistibile la striscia ultrapositiva dell’Italcalcio sotto la guida accorta di Roberto Mancini.
Con il secco 2-0 inferto ieri sera al Tardini di Parma all’Irlanda del Nord, siamo arrivata ad una imbattibilità di 23 partite, vittoriose le ultime diciotto di fila.
Non poteva iniziare più brillantemente il viaggio azzurro verso i Mondiali del Qatar del prossimo anno.
GIRONE C
Il Girone C di qualificazione vede l’Italia in compagnia anche di Bulgaria, Svizzera e Lituania.
Per qualificarsi all’Italia, testa di serie, occorre vincere il girone, oppure affidarsi agli eventuali ripescaggi.
Avversari più ostici sicuramente gli svizzeri che ieri hanno battuto fuori casa, per 3-1, la Bulgaria.
Bulgaria che domenica incontrerà proprio l’Italia, per poi incontrare mercoledì 31 marzo la Lituania.
Qualcuno ha storto il naso di fronte alla prova azzurra. Pretendeva una goleada criticando il rendimento di alcuni giocatori.
In realtà nel Pandemonio attuale, Mancini sta gestendo con molta cura la situazione, badando al sodo, in attesa che la Pandemia, e non solo, si dissolva.
Nel caos legato alla difficoltà di allestire un undici iniziale che garantisse, manovra, spettacolo e vittoria come nel passato, ha optato per assemblare la formazione che gli offrisse a livello individuale il meglio.
Perciò per l’occasione ha deciso di puntare soprattutto sui veterani – limitati tatticamente da schemi di gioco superati – ma sicuri di offrire un rendimento garantito in qualsiasi circostanza.
Ecco che, così, dal cilindro sono usciti conigli ultratrentenni come Bonucci, Florenzi, ed addirittura Chielini che di anni ne ha 37 e viaggia da un infortunio all’altro.
Immobile è over 30, ma guai a dimenticarsi di lui. Il gol è il suo mestiere ed anche ieri lo ha dimostrato in molti frangenti, non solo nella rete del raddoppio che ha posto fine al suo digiuno azzurro.
L’impressione è proprio quella di un Mancini che non guarda al futuro se non immediato, rimediando come può senza preclusioni, ma anche con molto rispetto per la rosa cui si è riferito nel corso del suo mandato.
IL GIOCO DELLE COPPIE
In questa ottica il suo maggior problema deve essere stato, come mettere insieme questa ragnatela.
Risposta ardua perchè forse Mancini si è affidato ad opzioni casuali che solo successivamente sono apparse coincidere con un ponderato schema.
Il CT azzurro, insomma, si è inventato una sorta di Gioco delle Coppie, nella prospettiva, tutta da verificare, che assicurasse in campo un minimo di dialogo.
L’Italia di Mancini si ritrovata, così, ripartita in cinque coppie omogenee – soggetti che, almeno fra di loro – parlassero la stessa lingua.
Coppia napoletana – Immobile ed Insigne; uno di Torre Annunziata l’altro di Frattamaggiore. Si intendono anche ad occhi chiusi, come hanno sempre dimostrato quando hanno giocato assieme.
In realtà, quella napoletana sarebbe una triade, con Pierliugi Donnarumma di Castellamare di Stabia, se non stanziasse lontanissimo da loro, in porta.
La coppia Juventina. Leonardo Bonucci di Viterbo e Giorgio Chielini assommano settanta anni in due. Ne hanno viste di tutti i colori, insieme, anche nelle Juve di Allegri, Sarri ed ora Pirlo. Dentro e fuori, ma sempre presenti.
La Coppia parigina. Marco Verratti e Alessandro Florenzi, poco profeti in patria, ma colonne presso chi sa cercare pedine portanti all’estero, come il Paris Saint-Germain.
La coppia romana. Lorenzo Pellegrini e, di nuovo Florenzi romano e romanista cresciuto con Pellegrini.
La coppia Sassuolo. Il lumbard di Lecco Manuel Locatelli ed il calabrese Domenico Berardi uniti indissolutamente dal verbo tecnico tattico di Roberto De Zerbi. Locatelli ispiratore, Berardi rifinitore-bomber alla Gigi Riva, come ieri.
Un solo single nell’11 di Mancini. Emerson Palmieri brasiliano di San Paolo. Evidentemente Mancini sulla fascia sinistra – incerto sullo stato di Leonardo Spinazzola oberato da impegni con la Roma – ha pensato ad uno che frequenta il grande calcio della Premiership, il Chelsea.
Azzurri – tre partite internazionali in 7 giorni a spasso per l’Europa. Non sono uno scherzo.
Cosa si inventerà ancora Mancini? O insisterà nel gioco delle coppie, magari interscambiando gli attori!