Calcio Mondiali Russia 2018. Allons enfants!

La Francia porta a casa il titolo nel campionato mondiale di calcio di Russia 2018. 

Roma, 15 luglio 2018 –  “Allons enfants” recita la Marsigliese e i ragazzi di Deschamps, nel campionato mondiale di calcio di Russia 2018, la prendono alla lettera e salgono sul tetto del mondo. Battono 4-2 gli esperti croati, riportano la Coppa più importante a Parigi esattamente venti anni dopo il trionfo casalingo del 1998 e vincono un Mondiale che per molti doveva andare ad altri.

Ai tedeschi (la delusione più delusione di tutti), al Brasile (tutto fumo e poco arrosto), agli spagnoli (presuntuosi come sempre), ai belgi, agli inglesi, ai croati. No, hanno vinto loro.

I francesi, con la gioventù di MbappéVarane Pavard, la classe di Griezmann, la bravura di Lloris, il capitano che ha alzato al cielo la coppa e che è stato spesso decisivo con le sue parate (ma che errore nel gol con cui Mandzukic ha segnato il 4-2 nella finale) e il carisma di Paul Pogba. Uno dei migliori del Mondiale, che contro la Croazia ha segnato il gol della sicurezza (quello del 3-1) con un tiro dei suoi e che ha trascinato la squadra al titolo insieme al suo collega di centrocampo Kanté, mille polmoni al servizio della squadra, anche se nella finale non ha brillato ed è stato sostituito. Ma nelle gare precedenti era stato fenomenale.

E ha vinto Deschamps, che in Francia definiscono più fortunato che bravo, ma che, sia come sia, è diventato il terzo della storia ha aver vinto la Coppa del Mondo sia da giocatore che da allenatore dopo il brasiliano Zagallo e il tedesco Beckenbauer. Lui che nel 1998, nell’unica vittoria dei francesi fino ad oggi, aveva alzato al cielo la Coppa non solo da calciatore, ma da capitano di quella squadra e che oggi lo ha fatto da Ct. E come nel 1998 la vittoria della Francia è anche quella di una nazionale multietnica, nella quale i figli delle ex colonie hanno avuto un peso determinante.

Alla Croazia va l’onore delle armi per essere arrivata in finale, dove nessuno pensava potesse arrivare, anche perché si era qualificata al Mondiale solo ai playoff e dopo aver cambiato l’allenatore tra la fine del girone di qualificazione e l’inizio di questi. Le resta il rammarico di aver giocato meglio della Francia per almeno un’ora e di non aver concretizzato molto in quel frangente di partita, nel quale, anzi, si è trovata sotto per 2-1 con molta sfortuna. Un’autorete di Mandzukic al 18’ e il rigore di Girezmann al 38’ concesso al VAR, com’era giusto che fosse. In mezzo, al 28’, la perla di Perisic (un gol ogni 10 minuti, a testimoniare la bellezza della partita) e poi le reti di Pogba (59’) e Mbappé (65’) e il gol regalato da Lloris a Mandzukic al 69’. Un errore che in Francia ormai non ricorda più nessuno.

Ora stanno tutti brindando, in un prolungamento imprevisto e meraviglioso della festa nazionale del 14 luglio.

Da ieri, ogni anno, i francesi avranno due giorni consecutivi di celebrazioni nazionali. Quello della rivoluzione del 1789 che cambiò il mondo e quello della rivoluzione del 2018 con cui la banda-Deschamps ha cambiato la storia del calcio.

Forse anche perché stavolta non c’era l’Italia 

 

 

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