Serie A. Potere ai piccoli

Fiorentina in testa alla classifica dopo 16 anni. Torino terzo, Sassuolo quarto insieme alla Lazio, mentre la Juve precipita e la Roma perde i pezzi. E’ rivoluzione?

Roma, 28 settembre – All’inizio tutti si aspettavano di vedere un duello-scudetto tra Juventus e Roma, con il Napoli e magari le milanesi pronte ad inserirsi. Invece, dopo sei giornate, scopri che le big pronosticate latitano e che in testa alla classifica c’è sì una delle milanesi, l’Inter, ma c’è anche la bella Fiorentina di Paulo Sousa e che alle loro spalle salgono le altre. Quelle mai pronosticabili, ma dove si lavora bene e sodo, con allenatori che godono della piena fiducia della società e che sono ascoltati e seguiti dai propri giocatori. Parliamo del Torino di Ventura, terzo ad appena due punti dal duo di testa e del Sassuolo di Di Francesco, quarto insieme alla Lazio. Ma anche del Chievo di Maran, che è appaiato alla Roma al quinto posto.

“Potere ai piccoli” avrebbe gridato il topolino Speedy Gonzalez dei fumetti ed avrebbe ragione, anche se questo potere i cosiddetti “piccoli” se lo stanno conquistando con merito e prestazioni sbalorditive. 

La Fiorentina (che proprio piccola non è) ha vinto 5 gare su 6 e la rimanente l’ha persa proprio in casa di quel Torino che abbiamo citato e che di vittorie ne ha messe insieme 4, più un pareggio e la sconfitta in casa del Chievo, che a sua volta ha 11 punti grazie a 3 vittorie, 2 pareggi (compreso l’1-1 di Torino contro la Juve) e una sconfitta, in casa contro l’Inter. Vedete quanti intrecci.

Dunque è rivoluzione?

Non possiamo ancora dirlo, ma non crediamo che la Fiorentina sia un fuoco di paglia, mentre pensiamo che le altre, alla lunga, caleranno. Potrebbe approfittarne la Roma, l’unica grande pronosticata vicina alla testa (rispetto ai viola e all’Inter ha 4 punti in meno). Però contro il Carpi Garcia ha perso i pezzi: Totti e Dzeko dovrebbero stare fuori almeno un mese, Keita 15 giorni per i rispettivi infortuni e davanti, ora, i giallorossi dovranno affidarsi a Salah, Iturbe, Gervinho e Falque. Un centravanti vero e proprio non c’è e viste le ataviche difficoltà della Roma di andare in gol (la gara col Carpi fa poco testo) il problema potrebbe diventare importante.

Quanto al Napoli, invece, va tutto bene quando gioca contro le grandi o le squadre di suo pari livello, meno quando affronta le medio-piccole, che tolgono spazio ai suoi attaccanti.

Già, le medio-piccole, quelle che per ora meritano la prima pagina del campionato. Se son rose, come al solito, fioriranno.

E stasera ci saranno i posticipi Frosinone-Empoli e Atalanta-Sampdoria, con quest’ultima che, vincendo, aggancerebbe il Torino al secondo posto.

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