I due talenti in erba hanno infatti marcato visita al raduno delle rispettive squadre perché desiderosi entrambi di cambiare aria in cerca di stipendi migliori.
Il comportamento di questi due giovani ragazzi, probabilmente mal consigliati dai rispettivi procuratori, è forse la fotografia più nitida per il calcio di questi tempi, un calcio che sta calpestando valori quali rispetto e lealtà verso i tifosi e questi due casi specifici anche verso le due gloriose società di appartenenza.
Nostalgicamente viene naturale il paragone con campioni veri del passato, come Gigi Riva che dedicò tutta la carriera al Cagliari e alla Sardegna, lui che non è neanche sardo bensì lombardo, rifiutando le faraoniche offerte della Juventus presieduta oggi come allora dalla Famiglia Agnelli, e stringendo con il passare degli anni un connubio fortissimo con i sardi. Trascinò gli isolani alla conquista del primo e unico scudetto della loro storia diventando un icona della Sardegna tutta. A distanza di 38 anni dalla sua ultima partita giocata la leggenda di Rombo di Tuono resiste immutata, a testimonianza del fatto che non basta un talento cristallino per entrare nella storia del calcio ed essere ricordato come un vincente.