Roma, 10 novembre – Addio cappellini. Con l’esonero di Zenga da parte della Sampdoria e quello di Iachini da parte del Palermo se ne vanno gli unici allenatori della Serie A che sedevano in panchina con il cappello in testa. Un vezzo, o un’esigenza, che non ha portato fortuna a Iachini e Zenga, per i quali la sosta del campionato (che riprenderà il 21 e 22 novembre) è stata fatale. Se l’addio della Samp all’ex Uomo Ragno era nell’aria già dopo la sconfitta casalinga subita domenica sera contro la Fiorentina, quella del mister del Palermo lo era molto meno dopo la vittoria per 1-0 in casa contro il Chievo, che sembrava averlo salvato. Invece le recenti divergenze sorte con Zamparini hanno avuto la meglio e da oggi il mister dei siciliani è Ballardini, un altro che spesso scende in campo con il cappello in testa. Chissà se, visti questi due precedenti, deciderà di non metterselo.
Al posto di Zenga, invece, dovrebbe arrivare addirittura Vincenzo Montella, vecchia gloria della squadra blucerchiata attualmente a stipendio della Fiorentina, che per liberarlo chiede una clausola di cinque milioni di euro. Ferrero deciderà di pagarla oppure no?