Champions League – Atalanta, beffa e nemesi

Roma, 13 agosto 2020 – Il calcio a volte sa essere assolutamente crudele. La scorsa notte presso il deserto Stadio Da Luz di Lisbona, al novantesimo minuto, l’Atalanta di Bergamo, con pienissimo merito, era promossa alla Semifinale della Champions League, grazie al suo vantaggio di 1-0 sul Paris Saint Germaine.

Tre minuti dopo, al novantatreesimo, era fuori in virtù di un impossibile Uno-Due inferto dai francesi a tempo scaduto.

Una vicenda rara da annali, resa attuabile da una serie di incredibili circostanze.

Intanto sicuramente la caparbietà con cui si sono battuti i giocatori parigini fino all’ultimo istante per raggiungere il pareggio che li portasse ai supplementari.
In secondo luogo l’infortunio ad una coscia occorso al minuto 88 a Remo Freuler, che ha costretto l’Atalanta a giocare (sbandata) in 10 nel resto della partita.

Qui è la chiave tecnica-tattica dell’accaduto.
Gasperini aveva esaurito i 5 cambi concessi dal nuovo regolamento della fase finale di Champions e non ha potuto cambiare Freuler (rientrato in campo, ma immobile).
Non si può affrontare una squadra forte e determinata come quella francese, condotta da importanti campioni come Neymar, Mbappè ed Icardi, in inferiorità numerica negli ultimi, arrembanti minuti.
Gasperini è sicuramente il miglior allenatore circolante in Italia. Quello che ha realizzato a Bergamo con giocatori di seconda schiera è assolutamente sbalorditivo. Negli ultimi anni ed anche ieri notte.
L’Atalanta non è un gruppo di campioni assunti e pagati profumatamente che sul campo realizzano il loro potenziale superiore guidati da un tecnico collaudato ma una squadra che raggiunge il successo grazie ad un gioco sperimentato e collaudato, grazie a cui cambiano gli interpreti, ma i risultati cospicui rimangono mentre giocatori come Papu Gomez, ipodotati fisicamente, diventano superstar nel rendimento.
Un gruppo di atleti che, in coro, diventano campioni partendo da quella che è la base principale del gioco moderno, il pressing.
Grazie a questo, l’Inter del nuovo Conte si sta battendo per il titolo di Europa League.

L’Atalanta aveva messo in ginocchio il Paris Saint Germain. Un pressing alto che obbligava i più dotati parigini, aggrediti nella propria area, a passare la palla al portiere ben lontani da diventare pericolosi per il bravo numero uno neroazzurro Sportiello sostituto del titolare Gollini, infortunato.
Occorre, dunque, essere sostenitori sfegatatati di Gian Piero Gasperini, un fior di gentiluomo, capace e competente in ogni aspetto!

Però, a volte, arriva spesso il ma, per tutti.
È stato saggio e non avventato trovarsi nella condizione di non sostituire un giocatore infortunato, Freuler, perchè si è esaurito i cambi?
Vanità di vanità. Ogni cosa è vanità!” recitano i famosi versi di San Filippo Neri, Santo poeta cattolico del Cinquecento.
La vanità è per tutti un finto amico nascosto dietro l’angolo. Nessuno ne è esente. Specie nel corso del delirio agonistico che accompagna imprese memorabili. Come quella che a Lisbona stava accompagnando l’Atalanta. Magari, si dimentica la prudenza e si manda in campo il giocatore della Primavera Jacopo Da Riva di soli 19 anni a sostituire Zapata per il quart’ora (recupero compreso) ancora da giocare. Esaurendo i cambi.
Nessuno è perfetto. Specie se è confuso da una situazione esaltante. Forse è mancato qualcuno che ricordasse: “Guarda che, se mandi dentro il ragazzino, esaurisci i cambi Se qualcuno si infortuna rimani in dieci!”. Oppure lo stesso Gasperini si è detto: “Adesso vi faccio vedere io chi sono: mando dentro un ragazzino della Primavera!”.
Purtroppo la nemesi è sempre in agguato. E spesso non perdona!

Neanche nel caso di Gasperini, che se lo meriterebbe per quello che è stato capace di fare e disfare, cominciando da vicende particolari che vale la pena sottolineare in questo momento.
Il vantaggio dell’Atalanta è arrivato grazie alla rete di Pasalic. Un giocatore che Gasperini ha piazzato sulla fascia destra in sostituzione di Ilicic, una pedina fondamentale nella squadra realizzata a Bergamo.
Josip Iličić, con Gomez e Zapata, ha formato un trio irresistibile offensivo come realizzatori e suggeritori. Da oltre un mese il giocatore sloveno è sparito dalla circolazione – dal 2-2 con la Juventus a Torino –  tornando in patria.
Da allora solo qualche breve intervento sui Social a sottolineare la vicinanza con la squadra.
Ufficiosamente si parla di “problemi personali”. Rispettiamoli assolutamente assieme alla Privacy.
Giusto il riserbo. Però, non è lecito dimenticarsene nel momento di fare i conti.

Brava Atalanta. Bravo Gasperini che sportivamente commenta: “Abbiamo imparato cose che ci saranno utili nel futuro, il prossimo anno!”

Auguri a tutti

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