Champions. Roma eliminata tra rabbia, errori suoi e arbitrali

Vergognoso l'arbitraggio del turco Cakir e dei suoi assistenti VAR, che usato così è una buffonata!

Roma, 6 novembre 2019 – La Roma saluta la Champions e in questa eliminazione c’è di tutto: il VAR, un arbitro casalingo che più casalingo non si può, gli errori di Dzeko (che sciupa malamente due occasioni da rete nel secondo tempo supplementare con il Porto in vantaggio per 2-1) e l’ingenuità di Florenzi. E’ lui, con una trattenuta stupida e inutile su Fernando (che non avrebbe mai preso il pallone e che forse era anche in leggero fuorigioco), a indurre il VAR a richiamare l’arbitro Cakir davanti al video per concedere il rigore qualificazione ai portoghesi proprio nel momento in cui la Roma stava dimostrando di poter strappare loro il passaggio del turno. Perché nei supplementari il Porto non ha fatto nulla, ma proprio nulla, per meritare la vittoria. E come se non bastasse, al 122’, Schick viene anche sgambettato in area portoghese, ma l’ineffabile Cakir e i suoi altrettanto ineffabili assistenti VAR, stavolta non vanno neanche a rivedere l’azione. Se era rigore quello su Fernando questo lo è anche di più. Invece niente e ingiustizia è fatta. Ma almeno vallo a rivedere, porca miseria! Che te la mettono a fare la Tv a bordo campo? Per bellezza? Perché per il Porto ci vai e per la Roma no? Domande che resteranno sempre senza risposta e che fanno pensare al condizionamento pesante dello stadio sull’arbitro e sui suoi, altro che storie. Perché poi il campo ha dimostrato che era la Roma a meritare il passaggio del turno, non il Porto. Ma se non si segnano i gol che si devono segnare e si sbaglia sempre troppo in difesa, alla fine è quasi inevitabile essere puniti. Basta un VAR e una direzione di gara casalinga e strampalata qualsiasi come quella di ieri. Peccato, perché De Rossi, finché è riuscito a stare in campo (è uscito per un infortunio al polpaccio che lo terrà fuori per un po’) era stato un gran capitano e aveva anche il rigore del momentaneo 1-1, perché la Roma a tratti ha giocato bene, perché all’andata il Porto ha segnato quel maledetto gol solo per caso. Perché, perché, perché … Ci sono sempre tanti perché in una eliminazione come questa, arrivata al termine di una partita che è l’immagine della stagione giallorossa, che è tutta un vorrei ma non posso. E ora che succederà alla già traballante panchina di Di Francesco?  E’ davvero il caso di cambiare l’allenatore oggi?

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