Per la prima volta nella sua storia la squadra argentina vince il più importante trofeo per club sudamericano.
Nella lontana Corea del Sud, dove si trova in viaggio pastorale, Papa Francesco ha saputo che il “suo” San Lorenzo de Almagro, la squadra per la quale ha sempre tifato, ha vinto per la prima volta la Copa Libertadores, l’equivalente della Champions League europea. Agli argentini, che all’andata avevano pareggiato ad Asuncion, è bastato un calcio di rigore trasformato da Ortigoza a metà primo tempo per battere i paraguaiani del Nacional e laurearsi campioni continentali. E i loro tifosi hanno festeggiato indossando tante maschere con la faccia del Santo Padre.
Quando si dice avere appoggi in alto! L’Argentina aumenta così il divario con il resto del continente in quanto a numero di trionfi nella competizione: 23, contro i 17 del Brasile (le cui squadre si erano assicurate tutte le ultime 3 Libertadores prima di quella di quest’anno), gli 8 dell’Uruguay, i 3 per il Paraguay, i 2 della Colombia e quelle di Cile ed Ecuador (1 a testa).
Con questa vittoria il San Lorenzo è arrivato al punto più alto dei suoi 106 anni di vita ed ha finalmente aggiunto il suo nome a quello delle altre big argentine, che avevano tutte trionfato nella Libertadores. Una rinascita sportiva iniziata dallo spareggio per non retrocedere del 2012 e culminata con la storica doppietta campionato/Libertadores di quest’anno, arrivata (fatalità) dopo l’elezione del suo tifoso Bergoglio al soglio pontificio.
Da quel momento il San Lorenzo ha spiccato il volo.