Risultato sostanzialmente giusto, coi rossoneri che non hanno ripetuto la prova di carattere ed a tratti di gioco eseguita domenica scorsa denunciando, nei confronti dei biancocelesti, limiti strutturali nella manovra, nella cifra tecnica, specialmente se si cambiano degli interpreti.
L’approccio ed il fraseggio dei milanisti è stato poco incisivo, mentre più sciolta la trama della Lazio nonostante Inzaghi abbia cambiato ben sei giocatori; lo spartito dei capitolini va a memoria con qualsiasi interprete, forse con un pizzico di determinazione e di lucidità in meno, stasera, rispetto ad altre prove recenti.
Parafrasando un verdetto pugilistico la Lazio avrebbe probabilmente vinto ai punti e comunque nell’ottica del doppio confronto il pareggio è un risultato positivo, a patto che nella gara di ritorno all’Olimpico non prenda goal che per il Milan in trasferta può valere doppio.
A livello dei singoli, per i laziali, buone le prove di Caceres, al debutto in biancoceleste, Luis Felipe, al posto di De Vrji, e Strakosha, reattivo nell’unica occasione avuta dal Milan al 75′ su zuccata di Cutrone, mentre sotto tono Milinkovic, stanco Parolo, Anderson a corrente alternata.
Da parte milanista buona la fase difensiva con Donnarumma decisivo su un colpo di testa di Immobile, opaco Kalinic e Suso a sprazzi con Calhanoglu che si è divorato un goal fatto sulla respinta di Strakosha descritta poc’anzi.
Appuntamento al 29 febbraio per le gare di ritorno delle semifinali, naturalmente a campi invertiti.