Roma, 14 aprile 2022 – La Roma schianta il Bodo e conquista le semifinali della Conference League (28 aprile e 5 maggio), nelle quali affronterà il Leicester.
E per l’ennesima volta negli ultimi anni, a questo punto della stagione, resta l’unica squadra italiana nelle coppe europee, visto che l’Atalanta è stata eliminata dal Lipsia.
L’eroe della serata giallorossa è Zaniolo, autore di una tripletta strepitosa con la quale ha firmato il 4-0 sui norvegesi dopo il gol siglato da Abraham già al 5°.
Al di là dei marcatori, però, va detto che tutti i giocatori della Roma hanno disputato una partita strepitosa fin dall’inizio.
Per prendersi quella rivincita che volevano nei confronti di questo Bodo che, nei tre confronti stagionali precedenti, non avevano mai battuto.
Così Mourinho ha confermato la regola che quando arriva ai quarti delle coppe poi va sempre in semifinale. Per lui 11 qualificazioni su 11.
E dietro al successo della Roma di stasera c’è molto di suo.
Anche perché ha rispolverato Zaniolo nel momento giusto, rilanciandolo in quel ruolo di seconda punta che, secondo il vostro modesto cronista, è quello che gli si addice di più.
Da applausi anche il pubblico dell’Olimpico: 65.000 voci che hanno spinto la squadra alle semifinali di questa coppa che deve essere il suo obiettivo principale.
Anche per riscattare il nostro calcio, che in Europa non vince alcunché da una vita. E che stasera ha perso per strada anche l’Atalanta, sconfitta 2-0 dal Lipsia a Bergamo.
Un risultato che conferma le sue difficoltà stagionali sul proprio campo, dove ha vinto solo il 43% delle partite che ci ha giocato.
A regalare la vittoria e la qualificazione al Lipsia è stato il francese Nkunku, che ha sbloccato il punteggio al 18° per poi replicare su rigore all’86°.
Per lui 30 reti stagionali e tanto interesse da parte di molte squadre del Continente.
Ma sull’eliminazione dell’Atalanta pesa anche una dubbia decisione dell’arbitro spagnolo Lahoz, che al 50°, su un tocco di braccio di un uomo della barriera su punizione di Malinovski, non ha concesso il rigore.
Il fallo sembrava punibile con il penalty ma non per Lahoz, che è rimasto della sua decisione anche dopo che è andato a rivederlo al VAR.
Eppure pochi minuti prima aveva concesso la punizione all’Atalanta per un tocco di braccio/spalla che è sembrato molto meno evidente di quello che, poco dopo, avrebbe potuto portare al rigore.