Roma, 15 settembre 2022 – La Juventus perde 2-1 in casa col Benfica e gioca male, molto male. Rischiando anche il tracollo. E l’Italia calciofila si interroga.
La Juve non va perché i cavalli di ritorno nel calcio non funzionano. Dice qualcuno riferendosi al ritorno di Allegri dopo l’era Pirlo e quella Sarri.
La Juve perde e gioca male perché lo spogliatoio è spaccato: Allegri non sopporta più i calciatori e la metà di loro non sopporta più lui. Risponde qualcun altro.
Allegri fa un calcio vecchio che non è più al passo coi tempi. Aggiunge un altro ancora.
Le assenze di Pogba, Locatelli e Rabiot hanno inciso sulla seconda sconfitta consecutiva della Juve all’inizio del girone di Champions. Chiosa un altro ancora.
Tutte verità o mezze verità, invenzioni o supposizioni, alle quali il diretto interessato, Allegri, risponde: “I momenti difficili fanno parte del calcio. Per superarli bisogna solo lavorare”.
Fatto sta che in questo momento la Juve è la grande malata del calcio italiano, nel quale vanta dieci milioni di tifosi.
E che, secondo molti di loro, è anche prigioniera del ricco contratto che ha fatto ad Allegri per reingaggiarlo (9 milioni di euro a stagione).
Per questo non può esonerarlo, né sperare che lui si dimetta. D’altronde, chi lo farebbe al posto di Allegri rinunciando, così, al ricco emolumento? Nessuno, dai. Siamo onesti.
E così si va avanti, con la Juve che ora rischia davvero l’eliminazione al primo turno da quella Champions nella quale non aveva mai perso le prime due partite.
Perché nel suo girone il PSG e il Benfica hanno 6 punti dopo 2 giornate e lei 0, come il Maccabi Haifa. Pensa te …
Vola, invece, il Napoli, che è primo in campionato e anche nel suo girone di Champions dopo la rotonda vittoria per 3-0 a Glasgow, in casa dei Rangers.
Storicamente le squadre di Spalletti partono sempre fortissimo, ma si ammosciano dopo la sosta di Natale (che quest’anno durerà un mese e mezzo, causa Mondiali).
Sarà così anche per il Napoli?
Altrettanto storicamente le squadre di Allegri partono sempre piano e poi sprintano. Allora?
Chi guarda, vince e non favella sono le milanesi, con l’Inter che passa in casa del Viktoria Plzen (2-0) e il Milan che batte 3-1 la Dinamo Zagabria.
L’impressione è che si giocheranno la qualificazione agli ottavi fino alla fine dei propri gironi.
Quello dell’Inter è terribile: il Bayern Monaco ha battuto il Barcellona e vola a punteggio pieno, mentre nerazzurri e catalani sono alla pari con tre punti a testa.
Quello del Milan appare più abbordabile, ma con l’incognita Salisburgo, che dopo il Milan blocca sull’1-1 anche il Chelsea (a Londra) e sembra più forte del previsto.
La classifica dice Milan 4 punti, Dinamo Zagabria 3, Salisburgo 2, Chelsea 1. E quest’ultimo è una delle sorprese negative della Champions di quest’anno.
Europa League
La Lazio crolla in casa del Midtjylland, che la batte 5-1. Per sua fortuna il girone è apertissimo, visto che sono tutte a tre punti: Lazio, Midtjylland, Feyenoord e Sturm Graz.
La serataccia dei biancocelesti conferma la loro allergia alle trasferte europee (ne hanno vinta solo 1 delle ultime 13) e quella delle squadre di Sarri alle partite ravvicinate.
Da quando è alla Lazio non ha mai conquistato 3 vittorie consecutive.
Dalla Roma arrivano le uniche buone notizie del giovedì di coppa.
Travolge 3-0 l’Helsinki all’Olimpico con Dybala (sempre decisivo), Pellegrini e Belotti approfittando anche dell’inferiorità numerica dei finlandesi, rimasti in dieci già al 15’.
I giallorossi hanno 3 punti come il Ludogorets e 3 in meno del Betis Siviglia, capolista a punteggio pieno. Le prossime due partite con gli spagnoli saranno decisive.
Conference League
La Fiorentina perde male in Turchia, 3-0 in casa del Basaksehir ed è ultima nel suo girone di Conference, con il quale ha avuto un impatto non proprio esaltante.