Per parlare di valori umani e tecnici, il match dal primo all’ultimo minuto è stato il capolavoro di Allegri da quando fa il mestiere di allenatore.
Tutte le scelte sono risultate eccellenti. Dall’impiego di ben 4 attaccanti (Higuain, Mandzukic, Dybala, Quadrado), a quello di due soli difensori semi-puri (Bonucci e Chielini –anche in gol-). Il terzo “lungo” Barzagli è rimasto in panchina sollevando critiche inadeguate. Che senso avrebbe avuto, infatti, schierare tre lungagnoni al cospetto di un avversario che non ha colpitori di testa e che si affida a tre virtuosi del dribling veloce e bassi di statura?
Perciò Allegri ha affidato i fenomeni Messi e Neymar a due giocatori brevilinei Alex Sandro e Dani Alves, dotati dello stesso passo degli avversari ma anche di costruire gioco sulle fasce.
A centrocampo apparentemente due soli elementi, Pianic e Khedira. Ma in realtà presidiato da tutti i giocatori gravitanti nella zona, a prescindere che fossero attaccanti o difensori.
Uno schieramento tattico, armonico ed a fisarmonica che ha permesso sin dal fischio d’inizio un pressing aggressivo sul Barcellona ed immediatamente il gol di Paulo Dybala, dopo 7 minuti.
La Juventus non ha mollato un istante un disegno tattico asfissiante assimilato da tutti in modo perfetto e duraturo. Non ci sono stati mai cali di concentrazione. La squadra è apparsa irresistibile come il Barcellona dei tempi migliori. Una formazione che non ha certamente bisogno di essere “disturbata” in Campionato od in Coppa Italia, da “indulgenze” gratuite, non richieste e controproducenti
Il 3-0 che porta verso la finale è stata la naturale conseguenza dei valori mostrati sul campo.
In somma, lasciamola giocare questa Juventus e non ce n’è per nessuno!!!
In questo quadro si incastona l’ennesima prova maiuscola di Dybala, già salito in cattedra in tutte le ultime uscite juventine.
Per “lanciare” la sfida-top fra Juventus Barcellona, i media avevano impostato la loro politica promozionale sul duello-sfida fra l’attacco bianconero e quello blu grana. Fra l’attacco spagnolo e la difesa italiana; e, più precisamente, sulla sfida nella sfida fra Pulce Messi ed il suo erede ed amico connazionale argentino Joya Dybala. In palio il Trofeo Uefa Best Player of the Year, già Pallone d’Oro.
Se ne sono dette e viste di tutti i colori a sostegno di una tesi o l’altra: le banalità degli opinionisti che vanno per la maggiore a volte sconcertanti, per la loro povertà culturale.
Il giorno prima della partita una di queste “perle” sosteneva che a Dybala non potrebbe essere assegnato il Trofeo in quanto lui gioca per la squadra e non per sé stesso: “Dovrebbe essere più egoista”. E pensare di andare più in gol piuttosto che al successo della squadra fornendo assist-gol ai compagni, in particolare Higuain.
Una tesi stimolante che, però, andrebbe bene se la giuria del Trofeo fosse composta da tifosi e non da giornalisti specializzati sportivi – e qualificati – dei 53 paesi dell’Uefa .
Costoro, infatti, dovrebbero, in caso, punire l’egoismo che può portare alla sconfitta della squadra e premiare l’altruismo di chi rinuncia alla gloria personale in favore del risultato della squadra.
Ma probabilmente si tratta di chimere poiché, ahimè, è proprio la cultura e l’etica sportiva a far difetto, nel modo mediatico attorno al calcio.
Comunque, ieri sera a Torino Paulo Dybala ha reso contenti tutti, anche i diseducatori conducendo per mano la Juventus a suon di assist, di lavoro a centrocampo e difensivo ma anche a suon di due gol che nella storia potrebbero portare solo la firma di suoi due illustri conterranei: ieri Omar Sivori (guarda caso juventino): oggi, ancora Lionel Messi!
Contenti tutti? Miglior giocatore europeo dell’anno? Si vedrà? Ma chi migliore (e più completo di lui) potrebbe esserlo?
Attendiamo fiduciosamente il match di ritorno a Barcellona. Sicuramente le cose non saranno così semplici come allo Stadium torinese. Troppo facile sbandierare lo spauracchio dell’impresa del Barcellona contro il Paris Saint Germain il 9 marzo. Sotto per 0-4 dell’andata a Parigi, gli spagnoli vincono il ritorno per 6-1 e passano il turno.
Ma se la statistica non è una opinione, siamo convinti che una simile rimonta contro la Juventus non sia ripetibile…
Siamo convinti che Allegri – anche per via di questo precedente – andrà in campo per l’occasione con i dovuti accorgimenti. Che non saranno quelli di affidarsi al catenaccio ed ad una barriera di lungagnoni.
Probabilmente si accontenterà di risfoderare Sturaro a sostegno del centrocampo difensivo. Una mossa che impoverisce la Juventus ma che appare molto cara all’allenatore, anche se non tale da pregiudicare tutto.