La Svezia inchioda l’Italia sullo 0-0 a Milano e la elimina dal Mondiale sessant’anni dopo l’unico al quale gli azzurri non parteciparono. Proprio in Svezia. Ora si dimettano Tavecchio e Ventura. E i loro grandi elettori li seguano.
Roma, 13 novembre – L’incredibile è accaduto.
Sessant’anni dopo, il Mondiale si giocherà senza l’Italia, che aveva sempre partecipato alla fase finale della Coppa del Mondo tranne che, guarda caso, in Svezia, dove l’Italia non andò perché eliminata dall’Irlanda del Nord.
La Svezia la inchioda sullo 0-0 a Milano e passa grazie al successo casalingo di venerdì per 1-0.
Buffon, che avrebbe giocato il suo quarto Mondiale, Florenzi, Belotti e gli altri escono in lacrime dal campo, ma al di là della commozione del momento ora bisogna cominciare a fare i conti con tutti gli errori che sono stati fatti nel calcio italiano dell’ultimo decennio.
I tanti, troppi, stranieri che giocano nel nostro campionato (e molti sono di scarsissimo valore) e che tolgono spazio ai talenti italiani emergenti.
I tanti, troppi, stranieri che giocano nei nostri settori giovanili, dove bisogna ricominciare a dare più importanza ai nostri ragazzi e poi agli altri, che invece vengono privilegiati perché buoni investimenti.
I soldi che comandano sulla voglia di vincere solo per la gloria, come invece dovrebbe essere nello sport.
I quarti posti che mandano in Champions e che aggiustano i bilanci che si inseguono come se fossero scudetti e vengono festeggiati come tali.
Una Federazione che non è capace di ridurre le squadre e le giornate di un campionato inutilmente troppo lungo e composto anche da squadre troppo mediocri per giocare in A. Ma guai a toccarlo, perché vaglielo a dire alla televisioni che tutto finanziano che bisogna toglierci oggi il nostro calcio quotidiano.
Insomma, ora i nodi devono venire al pettine e da un’eliminazione dolorosa che chiude un ciclo di nazionali importanti (Buffon, De Rossi, Barzagli, forse Chiellini) bisogna cominciare a rinascere, mettendo gli uomini giusti al posto giusto, a cominciare dal Presidente della Lega e dal CT della Nazionale.
Tavecchio e Ventura saranno anche brave persone, ma sembrano davvero due uomini che si trovano nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.
Quanto al campo la partita l’avete vista tutti: un arbitraggio mediocre che ha negato due rigori per parte: al 9’ all’Italia per un fallo su Parolo, al 12’ alla Svezia per una mano di Darmian, al 29’ ancora alla Svezia per un braccio di Barzagli e al 2’ della ripresa all’Italia per una ginocchiata a Darmian, al quale invece è stato fischiato un fallo di mano inesistente.
Poi è stato assalto degli azzurri all’arma bianca, con un po’ di confusione e tanto cuore. Ma le partite, specie quelle importanti, si vincono con la calma, la tecnica e il gioco. Come ci ha insegnato tanti anni fa uno dei più grandi uomini di calcio che abbiamo avuto la fortuna di conoscere: Nils Liedholm.
Come dite? A già, era svedese anche lui. Ma se siamo usciti dal Mondiale e non lo giocheremo dopo i fallimenti in Sudafrica e Brasile la colpa è solo nostra.
Non della Svezia, che ha solo approfittato degli errori gestionali della nostra nazionale.