Roma, 3 luglio 2021 – Ventinove anni dopo la Danimarca è in semifinale all’Europeo e sta rivivendo la favola della “Danish Dynamite” del 1992.
Una favola che, tra i suoi protagonisti, ha sempre uno Schmeichel.
Nel 1992 fu Peter (il padre) a portarla sorprendentemente al titolo. Oggi è Kasper (il figlio, portiere come lui), a trascinarla tra le prime quattro d’Europa.
E pensare che il torneo dei danesi era iniziato malissimo, con la paura per Eriksen (che migliora giorno dopo giorno) e la sconfitta in quella gara di esordio contro la Finlandia.
Poi l’altra sconfitta contro il Belgio e la qualificazione agli ottavi che sembrava definitivamente compromessa.
Per tutti ma non per i danesi, che hanno sempre creduto di potercela fare.
Anche per questo hanno segnato 4 gol alla Russia nella terza gara del girone di qualificazione e hanno incredibilmente passato il turno.
Poi ne hanno fatti altri 4 al Galles e oggi hanno eliminato la Rep. Ceca, battendola 2-1 con le reti di Delaney e Dolberg, che hanno reso inutile la quinta rete nel torneo di Schick.
Nella semifinale di mercoledì 7 luglio (ore 21.00), a Wembley, la Danimarca incontrerà l’Inghilterra.
Una solida realtà che a Roma ha vinto 4-0 contro l’Ucraina grazie alla doppietta di Kane e ai gol di Maguire e Henderson. Tutti nella prima ora di gioco!
Un’Inghilterra travolgente come il suo cammino in questo Europeo, nel quale ha collezionato 5 vittorie su 5 senza aver mai subito gol.
Le semifinali, dunque, saranno il confronto tutto latino tra Italia e Spagna di martedì 6 luglio e quello tutto nordico tra Inghilterra e Danimarca di mercoledì 7.
La speranza di molti è che la finale di domenica 11, sempre a Wembley, sia Inghilterra-Italia.
Se così sarà l’Inghilterra arriverà a giocarsi la finale nello stadio di casa, a Londra, dopo averci disputato 6 partite su 7.
Un piccolo omaggio (voluto o casuale?) che è stato fatto agli inventori del football moderno nel 60mo anniversario del campionato d’Europa per nazioni.