Roma, 29 aprile 2021 – Una primo tempo fantastico, un secondo da incubo e il sogno europeo della Roma finisce nello stadio dei sogni, l’Old Trafford.
Esattamente come nel 2018, nella semifinale di andata di Champions, era finito all’Anfield di Liverpool, cinquanta chilometri da qui.
Troppo pesante la sconfitta per 6-2 subita dai giallorossi a Manchester per pensare di ribaltarla nel match di ritorno che si giocherà all’Olimpico tra una settimana.
Una sconfitta che è arrivata tutta nei secondi 45’, dopo che la Roma aveva eroicamente chiuso il primo tempo in vantaggio per 2-1.
Ma con tre sostituzioni già fatte e, dunque, l’impossibilità di farne altre da lì alla fine. E ne avrebbe avuto bisogno perchè, ad esempio, Diawara ad un certo punto non ce la faceva proprio più.
Perché sulla brutta prestazione della Roma ha inciso anche la solita sfortuna che non si dimentica mai di lei, che nei primi 37’ aveva perso per infortunio le colonne Veretout e Spinazzola e il portiere Pau Lopez. Una cosa mai vista prima.
Eppure, nonostante questo e il fatto di essersi trovata sotto per 1-0 già al 9’ per il gol di Bruno Fernandes, la Roma ha reagito come meglio non avrebbero potuto.
Il rigore di Pellegrini l’ha portata sull’1-1 al 15’ e il gol di Dzeko l’ha fatta addirittura passare in vantaggio al 34’. E sul 2-1 è andata al riposo.
Ma già al 3’ della ripresa Cavani (vera bestia nera della Roma) ha pareggiato il conto e al 64’ ha segnato il 3-2. Che poi è diventato 4-2 con il rigore di Bruno Fernandes al 71’.
Rigore dato per un presunto fallo di Smalling su Cavani che non c’era, perché il contatto è avvenuto ben dopo che il pallone era passato. Ma quando gira male capita anche questo.
Poi Pogba ha segnato il 5-2 e all’86’ il giovanissimo Greenwood ha chiuso i giochi con il 6-2 e archiviato la qualificazione.
Peccato per la Roma, che nel primo tempo si era illusa e ci aveva illuso di poterla mantenere aperta fino all’ultimo minuto della gara di ritorno.
Invece la differenza tra le due squadre è emersa in modo dirompente dopo il riposo.
In quel secondo tempo in cui la Roma ha subito 5 gol e che ha confermato che la differenza tra lei e il Manchester è troppa ed evidente.
Anche se la sorte ha inciso più di quello che si può pensare. Perché questa Roma non può permettersi di regalare tre colonne come Veretout, Spinazzola e Pau Lopez a questo Manchester.
E non può regalare neppure quell’occasione (sprecata) con cui Pellegrini avrebbe potuto segnare il terzo gol della Roma in quel secondo tempo da incubo che ha vissuto nello stadio dei sogni.