Genoa. Il miracolo di “Gasperson”
I rossoblu, terzi in classifica, sono la vera sorpresa del campionato
Roma, 2 dicembre – Leggi la classifica e pensi di aver sbagliato.
Ma come? Dietro alle due previste regine del campionato e insieme al terzo incomodo (altrettanto prevedibile) che prova a scompaginarne i piani c’è il Genoa? Poi rileggi e vedi che è vero. Sì, c’è il Genoa, il Vecchio Grifone, la squadra più antica e nobile (passateci il termine, è la prima, e un po’ di rispetto ci vuole) d’Italia.
Il Genoa di Gasperini, che è stato ribattezzato “Gasperson” sotto la Lanterna perché, come il Ferguson di Manchester, qui riesce ad esaltarsi e ad esaltare come da nessun’altra parte. “Ai miei giocatori chiedo tanto, ma con loro devo essere credibile” ripete come un mantra e intanto sforna talenti.
Perin, al quale ha dato fiducia incondizionata fino a farlo diventare il miglior portiere del campionato e un piccolo Buffon dal futuro radioso come si prospettava a quest’ultimo alla sua età. Oppure come Sturaro e Mandragora, buttato dentro nella partita più difficile, contro la Juve, poi vinta nel recupero. Ma questo è anche il Genoa di Matri, già autore di sei gol, tutti fuori casa, dove il Genoa è ancora imbattuto, a dimostrazione di un impianto di squadra perfetto, in cui ognuno sa in anticipo i movimenti che deve fare quando un compagno ha il pallone tra i piedi. Un Genoa che ricorda un po’ l’Olanda degli anni d’oro, visto che tutti i giocatori sanno fare tutti i ruoli proprio come quei campioni di allora. Kucka è un centrocampista centrale? Beh, Gasperini lo trasforma in esterno. Marchese faceva il terzino? No, qui diventa uno dei tre centrali di difesa. Roncaglia e Burdisso erano dati per finiti? Qui rinascono nella difesa a tre. E avanti così, fino a quel terzo posto alle spalle delle regine Juve e Roma che sembra un sogno e che, invece, è una solida realtà, con Perotti che ha ritrovato l’antico smalto e Iago Falque che sta sbocciando.
E il merito è tutto suo, di Gasperson, che ai suoi chiede tanto, ma che per loro è sempre credibile. Anche per questo, come ripete, “ad ogni azione di Perotti corrisponde una reazione di Antonelli”. Azione, reazione e il Genoa va. Domani toccherà alla Coppa Italia (ad Empoli, da dentro o fuori), ma gli impegni più importanti saranno i prossimi due, entrambi in casa, contro il Milan domenica 7 dicembre e contro la Roma il 14.
Due gare che diranno quale destino attende il Genoa. Anche se finora tutti gli indizi sembrano prospettargli un campionato di vertice.