Calcio. La settimana del Grande Toro

Roma, 3 maggio – Ci sono luoghi, date, persone che ognuno di noi, sportivi per passione e calciofili per scelta, porta sempre nel suo cuore. Al di là del tifo e dei colori per i quali si accalora.
Il Grande Torino, Superga, lo Stadio Filadelfia appartengono a questo genere di cose.
Non conta che ancora non eravamo nati quando Valentino Mazzola si tirava su le maniche in mezzo al campo al suono del “trombettiere” sugli spalti per dare il via alla sarabanda con cui lui e i suoi compagni avrebbero travolto l’avversario.
Non conta che di quella tragedia, avvenuta il 4 maggio del 1949, abbiamo solo sentito parlare dai nostri cari che la vissero e che la ricordano sempre con qualche lacrima negli occhi. Perché quel Torino, non a caso definito sempre e comunque “Grande” (unica squadra italiana ad avere questo appellativo nel nome), era l’Italia che rinasceva dopo la guerra, era l’orgoglio di un popolo che tornava a sentirsi vincente dopo le umiliazioni che aveva dovuto subire, era la squadra per la quale tutti, per questo, tifavano. Dieci su undici di quei giocatori erano la nazionale italiana (il portiere Bacigalupo era la riserva dello juventino Sentimenti) e tutti si appassionavano alle loro gesta in campo.
Ecco perché oggi, nel 68mo anniversario della loro scomparsa a Superga, vogliamo ricordarli ancora una volta e perché la notizia che il prossimo 24, 25 e 27 maggio centinaia di tifosi parteciperanno alla rinascita del Filadeflia, lo storico stadio del Grande Torino, ci rende particolarmente felici.
Recuperare i campi della memoria e dello spirito (come è il Filadelfia per il Torino e per noi calciofili o come sarebbe Testaccio a Roma, ad esempio) fa bene al senso di appartenenza di una tifoseria e alla storia della città in cui sorgono. E sabato ci sarà il derby sul campo della Juve. Un’emozione ulteriore per il mondo granata, che aspetta questa partita per provare a chiudere degnamente una stagione che qualche soddisfazione l’ha regalata, con Belotti ancora in corsa per il titolo di capocannoniere.
E tralasciamo di parlare di quegli idioti che ieri hanno imbrattato con scritte offensive verso il Grande Torino la strada che porta Superga.
Dementi senza presente e senza futuro, ignoranti della storia e di chi sono, dei quali, purtroppo, la nostra società si sta riempiendo sempre di più e dei quali, invece, faremmo volentieri a meno.
Senza di loro tutti vivremmo molto meglio. 
Exit mobile version