Grazie Juventus, Ronando rilancia l’Italia
Cristiano Ronaldo alla Juventus anche per rilanciare la Fiat
Roma, 14 luglio 2018 – L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus è la più bella cosa che abbia interessato l’Italia da quando il 1 giugno del 2004 Sergio Marchionne fu nominato Amministratore Delegato della Fiat, su segnalazione di Umberto Agnelli.
Una Fiat stremata, in crisi, affidata ad un emigrante abruzzese in Canada con doppia cittadinanza alla guida del più grosso gruppo industriale italiano.
Da buon abruzzese di Chieti, senza tanti proclami, indossando come regola una modesta camicia e maglioncino giro collo azzurro, si mise a lavorare sodo.
I risultati sono sotto l’occhio di tutti.
La Fiat, diventata Fiat Chrysler Automobiles, è ritornata in pochi anni alla guida italiana dell’automobile e dell’export. I suoi difficili rapporti con i sindacati sono diventati pressoché idilliaci. I posti di lavoro non sono diminuiti ma dislocati in giro per lo Stivale a partire dal Mezzogiorno.
Ma ogni sviluppo di crescita e di export deve essere accompagnato da un adeguata promozione del prodotto. Deve essere associato a richiami molto convincenti.
Da sempre l’Italia è il Bel Paese per definizione. Il paese della bellezza naturale ed artistica. Del buon gusto. Del buon mangiare. Del buon bere.
L’industria dell’automobile è la più importante e trainante del mondo.
Le vetture italiane devono essere le più belle stilisticamente ma anche le più avanzate tecnicamente .
Quindi ecco la Ferrari, la Formula Uno. Come la Fiat fino al 2004 in fase discendente. Sempre bella , ma ahimè sempre meno vincente.
La competizione è con le aziende più importanti nel mondo dell’auto: Mercedes, Renault, Honda. Un mercato ricco, ma anche, e soprattutto, di grande impatto promozionale per il Made in Italy.
Marchionne decide di prendere a gestire anche questo fondamentale settore.
Oggi la Ferrari è in testa nel Mondiale di Formula Uno davanti alla Mercedes; con Sebastian Vettel davanti ad Hamilton.
Sistemate Fiat e Formula Uno, quale è la seconda industria mondiale sotto l’aspetto dei molteplici interessi mossi?
Quello sportivo, ed in particolare quello del calcio.
Da sempre lo sport è alla base della promozione del Made in Italy.
Lo hanno sempre saputo nell’Est Comunista come nell’Ovest capitalista.
Lo sport non solo promuove all’estero, ma anche muove entusiasmo e voglia imprenditoriale in casa propria.
In Italia la Fiat lo ha sempre saputo. La Juventus è la rappresentazione pratica di questo assunto.
Ma anche qui la managerialità fatta in casa ha funzionano; soprattutto per quanto riguarda la supremazia casalinga, ma al di fuori dei confini? Nel mondo esterno che conta?
Molto meno, da quando i grossi gruppi economici milanesi hanno chiuso i battenti costretti ad emigrare in Cina!
Marchionne lo ha ben capito. Ed i 130 milioni di Euro investiti su Ronaldo sono il frutto di questo ragionamento.
Non si creda, dunque, che questo arrivo sia il risultato dei disegni del General Manager Marotta o del Presidente Agnelli.
I 130 milioni per il più grande calciatore della storia sono il giusto investimento per assicurarsi le prestazioni di un giocatore che ridà centralità calcistica ad un Paese che ha vinto 4 titoli mondiali ma che è riuscito, però, a rimanere fuori da un Mondiale che vede lottare per loro due paesi mediterranei che fanno da confini all’Italia, uno ad Ovest ed uno ad Est.
Non è possibile essere certi che Ronaldo possa assicurare alla Juve la prossima Coppa dei Campioni. Dipende anche dai ”guai che Allegri potrà combinare attorno a lui…”
Ma una cosa è certa: quando lui andrà in campo con la maglia bianconeri, gli spalti saranno dovunque gremiti ed i media dedicheranno alla Juventus spazi su spazi. E le sue maglie andranno a ruba.
Ed anche che il suo rendimento sarà sempre altissimo perché il suo simpatico narcisismo lo ha portato a darsi un fisico da culturista che non si infortuna mai.
Trentatre anni, ma non li dimostra. Per almeno due anni sarà il faro della Juventus così come lo è stato per il modesto Portogallo quando due anni fa lo ha condotto alla conquista del Campionato Europeo.
Come quando, con qualsiasi maglia abbia indossato, ha condotto la sua squadra a conquistare allori su allori nazionali od internazionali culminati con 5 Palloni d’oro, alla pari con Messi.
Ronaldo farà ritornare la fame di calcio agli italiani (ed anche agli stranieri) che ormai disertano gli stadi, facendo tornare in giro l’entusiasmo. Ciò che serve per programmare ogni tipo di crescita.
Il tutto per soli 130 milioni.
La prima a giovarsene sarà proprio l’attuale, confusa “Governance” del paese che deve farsi ancora perdonare la strategia di Virginia Raggi di rinunciare alla organizzazione dei Giochi Olimpici a Roma. Decisione pochi mesi dopo, riveduta rapidamente da quella della Sindaco di Torino Chiara Appendino per i Giochi Olimpici Invernali.
Dunque, grazie Juve.
Da parte di tutti gli Italiani senza alcuna distinzione. Buon Ronaldo!!!