Calcio: Considerazioni sul calcio-mercato

“La Tarantella”

Roma, 27 luglio – Scrivo questo pezzo a poche ore dall’ufficialità di Higuain alla Juventus, perché nel calcio non si sa mai. L’esperienza di anni ed anni di frequentazione di uno dei mondi più controversi mi ha suggerito di aspettare quello che ai più sembrava inevitabile.

Dunque Higuain alla Juve è la certificazione assoluta della strategia di una società ormai anni-luce avanti nel panorama Nazionale; perché al di là dei falsi scandalismi dei soloni d’accatto, la mossa è studiata nei minimi dettagli da uno staff dirigenziale ormai ai più alti livelli europei, avallata da risorse certe.

L’ufficialità dell’accordo non prevede alcuna contropartita tecnica al Napoli, forse opportunamente scartata dal presidente partenopeo De Laurentiis per non farsi massacrare da un’opinione pubblica napoletana a dir poco sconcertata dall’evoluzione dei fatti, bensì il pagamento contante della clausola rescissoria di circa 94 milioni di euro.

Il patron napoletano si è voluto “coprire”, come ormai uso comune di molti suoi colleghi, addossando la responsabilità al “traditore” Higuain reo di non aver voluto aderire alla proposta di rinnovo contrattuale.

È qui che scatta la tarantella, alla napoletana, cioè il finto balletto dove si fa in modo che il colpevole è sempre il giocatore di turno che non vuole più rimanere nella tal società.

L’errore, a mio avviso culturale, sta proprio nei tifosi che oggi come oggi non accettano il fatto che non esistono più le bandiere, che non bisogna affezionarsi al calciatore di turno perché nell’era del professionismo più esasperato quello che più conta, da parte dei giocatori, è il contratto e non i colori sociali.

Lo stesso contratto, spesso proposto su basi pluriennali, viene disinvoltamente ridiscusso nel momento che si è disputato un buon torneo o qualche sirena ronza all’orecchio del procuratore del giocatore.

De Laurentiis ha già dimostrato che in passato l’autofinanziamento vendendo la stella di turno ha funzionato, con le cessioni di Lavezzi e Cavani, quindi se adeguatamente reinvestiti i soldi di Higuain possono addirittura permettere di rinforzarsi al Napoli.

Discorso a parte, nelle tarantelle che leggiamo ogni qualvolta, sono le dichiarazioni dei calciatori; gli eroi della pedata appena escono dalla precedente società si lasciano andare a dichiarazioni completamente contrarie alla maglia appena dismessa.

I tifosi, gli appassionati, devono prendere le distanze da questi “attori” e valutarli solo ed esclusivamente per le prestazioni in campo. Le dichiarazioni, i baci alla maglia dopo un goal, le corse sfrenate sotto una curva, lasciano il tempo che trovano e devono servire solo a vivere l’emozione del momento.   

Quello che conta è il simbolo, la storia, i colori sociali, tutto il resto, come diceva Franco Califano, è noia!

    

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