Roma, 09 giugno 2019 – Italia calcistica vincente e convincente sia ai Mondiali U20 in Polonia (in Semifinale contro l’Ukraina domani, lunedì), che alle qualificazioni per gli Europei Assoluti (punteggio pieno).
Per non parlare del calcio in rosa dove l’Italia oggi a Valenciennes, ha superato 2-1 l’Australia, una delle favorite del Mondiale francese.
Dunque il football italiano non è alla frutta come appariva certo fosse alla luce dei risultati ottenuti dalla Nazionale di Calcio – estromessa perfino agli ultimi Mondiali – sia a livello di Club; con la Juventus (e anche le altre big storiche) estromesse dalla lotta di vertice europeo, mentre anche Firenze è finita in America.
Il sospetto che l’involuzione del calcio nostrano fosse dovuta non tanto alla improvvisa inferiorità dei calciatori italiani ma ad alcune cause e responsabilità precise. Specie vedendo in azione formazioni straniere, come l’Ajax, al cospetto di club calcistici dominanti in Italia: Juventus, ma anche, in scia, Inter, Milan, Roma. La metamorfosi del calcio italiano si è riscontrata definitivamente nello spazio di un week end ed ha visto di scena, in rapida successione: prima i talenti azzurri Under 20 contro il Mali nell’esordio ai Mondiali di Polonia; poi gli Azzurri, impegnati ad Atene contro la Grecia per la qualificazione ai prossimi Europei (ma anche come vitale test degli effetti della cura Mancini in chiave Mondiali); quindi le azzurre – rientrate nel giro dopo 20 anni di assenza dalla Coppa Fifa – a confronto con una delle favorite alla rassegna iridata in corso, l’Australia. Tre partite, tre test significativi: tutti svolti lontano da casa propria. Tre successi pieni ottenuti con estremo merito a dimostrazione che in Italia non va tutto a rotoli. Non lo sport certamente. Il contagio ha raggiunto finalmente anche il calcio che è riuscito con un colpo di reni a liberarsi di tutta la zavorra che lo tratteneva al suolo mettendolo alla mercè dei mercanti di ogni dove.
La zavorra era il modello di gioco vincente realizzato a Torino dalla Fiat-Juventus di Allegri. Disporre dei calciatori migliori in circolazione ed amministrare tale superiorità senza curarsi di esprimere un calcio sportivamente accettabile. La chicca fu Ronaldo – che non avendo vinto DA SOLO la Champions – in certi ambienti ormai è da rottamare come Totti oppure Icardi, salvo qualificare il Portogallo agli Europei con 4 reti contro la Svizzera…
La chiave della liberazione dal modello NON GIOCO o ANTI GIOCO della Juve sono state le esibizioni dell’Ajax, le alterne avventure di Sarri.
Ancora più significative sono state le vicende atalantine di Giampiero Gasperini a dimostrazione plateale che si vince meglio quando si gioca e ci si diverte.
Il primo dei tecnici italiani a capire il messaggio è stato Roberto Mancini. Mancio ha accettato la sfida di cambiare il massimo calcio italiano in corso d’opera e ci ha messo meno del previsto (per gli altri, naturalmente, non per lui che il calcio lo ha nel DNA).
Ieri ad Atene la nuova Italia ha proseguito la sua marca di 6 partite ufficiali senza subire una rete e realizzandone 11. La Grecia non è l’ultima arrivata Ha vinto gli Europei del 2004. Nel 2008 è stata ottava nel ranking Mondiale. Erano 23 anni che l’Italia non la batteva.
Ma soprattutto impressiona la dimostrazione di forza e di modello tecnico-tattco che questa Italia suscita ad ogni nuova uscita. Non si tratta di un modello Ajax, Sarri, Guardiola e via discorrendo. Si tratta di un compendio italico di quello che di meglio si può fare e raggiungere con il materiale esistente o inventato a disposizione.
Si parte, comunque, dal pressing necessario per togliere l’iniziativa all’avversario. Quindi si va all’assemblaggio della squadra senza preconcetti sull’età o su altri aspetti. Trovano così spazio al centro della difesa due senatori juventini immensi (Chiellini e Bonucci) che – sapendo giocare bene a pallone sono stati rapidissimi ad apprendere i dettami del gioco totale. Quagliarella non ha ancora l’età ma gli è stato preferito Bellotti perché più propenso al fraseggio breve con le altre punte Insigne e Chiesa. Tre punte pronte e votate al movimento anche difensivo. Il tutto orchestrato al centro e ai lati da giocatori che lottano, giocano e pressano che si chiamano Florenzi, Emerson Palmieri (Biraghi infortunato) Barella, Verrati Jorginho.
Risultato Italia-Grecia. Primo tempo 3-0: Barella, Insigne, Bonucci.
È mancato il gol numero 4 nella ripresa residuo della mentalità diffusa: gestiamo il vantaggio.
Mercoledì a Torino arriva la Bosnia. Si deve giocare, divertirsi per produrre un buon calcio vincente; ma non scherzare.
Il resto – Under 20 e Donne– è contagio del nuovo modello che si sta facendo largo.
Partendo, appunto dalla partita di sabato della U20 si potrebbe sintetizzare il percorso con questa espressione :”Siamo andati di … Mali in ….meglio!”.
Il Mali, così come la Grecia, non è l’ultimo della classe in un Africa calcisticamente sempre più competitiva sul piano mondiale. Medaglia di bronzo nell’ultima rassegna iridata di categoria. Calcisticamente una colonia francese. I migliori finiscono quasi sempre Oltralpe. Ma gli Azzurrini hanno saputo superarsi, divertirsi e vincere una gara ricca di colpi di scena , di rigori parati e segnati, autogol, espulsioni ed un finale azzurro tutto passione con Pinamonti (goleador scuola Inter) e Frattesi che in zona Cesarina siglano un 4-2 che spalanca le porte al turno successivo. Martedì l’Ukraina; quindi Giamaica.
Last but not least, infine, il volo rosa delle azzurre ai Mondiali francesi.
L’Italia torna ai Mondiali dopo 20 anni. Ha sempre realizzato poco. Ma i tempi sono maturi per crescere. Il calcio femminile è targato Juve. Campione d’Italia e Coppa Italia. La metà delle azzurre sono targate Juventus. Il modello di gioco era sempre quello: Allegri ma non troppo!
Ma le cose sono cambiate anche per la C.T. azzurra Milena Bartolini. E si è visto in questo esordio contro l’Australia fra le favorite del torneo con i Campioni uscenti degli USA. In America ed in Australia il calcio soffre molto la concorrenza di Rugby, Football, Baseball, Basket, Hockey, ecc.
Non a livello femminile dove gli sport “machi” sono meno apprezzati. Il calcio femminile così svetta.
L’Australia donne è attualmente 6^ nel ranking; l’Italia 15^ Le Matildas non possono giocare in Italia perché il Campionato italiano le depotenzierebbe. Eppure le azzurre subito il gol australiano della Kerr su rigore di conseguenza al disagio causato dall’asfissiante pressing delle Matildas, è riuscita nell’intervallo a reagire. Passare al pressing senza complessi, e, grazie a quel pizzico di passione in più delle donne sportive italiane, prima a pareggiare e, quindi, a tempo scaduto da 5 minuti a realizzare (sempre con Barbara Bonansea) la rete del definitivo 2-1.
Il più è fatto; il 14 giugno arriva la Giamaica, alla portata; mentre il Brasile, N.10, è avversario tosto,
Passano le prime due più quattro squadre delle terze.