Roma, 9 marzo 2021 – Inter, sarà vera fuga? Ai posteri l’ardua sentenza, avrebbe risposto il milanesissimo Manzoni.
Anche se il fatto che l’Inter non ha più le coppe e le prossime 4 partite di campionato (sulla carta molto abbordabili) farebbero pensare di sì.
Intanto prendiamo atto del fatto che la squadra di Conte è sempre più sola al comando (+6 sul Milan reali, +7 virtuali, visto che ha vinto il derby) e che è sempre più italiana.
Perché la storia dice che in Serie A vince più spesso la squadra con la miglior difesa che quella con il migliore attacco (a volte le due statistiche coincidono).
E Conte questo lo sa bene, tanto che ha costruito la sua Inter partendo proprio da quella difesa che nelle ultime 9 partite ha subito solo 2 gol, chiudendone ben 7 con la porta imbattuta.
L’ultima volta che l’Inter ha subito 2 reti nelle stessa partita risale all’ormai lontano 2-2 in casa della Roma del 10 gennaio. Due mesi fa!
Poi ha incassato solo il gol di Milinkovic-Savic nella vittoria per 3-1 con la Lazio e quello di Hernani nel successo per 2-1 a Parma.
In casa ha vinto tutte le ultime 10 partite e negli scontri diretti con le altre grandi del torneo è quella che ha fatto più punti: 18 in 9 gare.
Insomma, i numeri sono tutti dalla parte di Conte, della tradizione della nostra Serie A e anche della stessa storia nerazzurra.
Visto che quando l’Inter ha vinto lo ha fatto più spesso basandosi sul concetto molto italiano di “difesa e contropiede” che sul bel gioco.
E poi, se molti accusano la sua Inter di essere “catenacciara” non crediamo che a Conte gliene importi più di tanto.
Lui ha l’obiettivo scudetto ben ficcato in testa e per raggiungerlo va bene tutto.
Al bel gioco penseranno gli altri. Con buona pace loro e di chi arriverà secondo.
Perché in bacheca restano i trofei, non i piazzamenti. Per quanto onorevoli possano essere.