Roma, 11 aprile 2019 – Brava Juve; sei riuscita ad imporre un pareggio 1-1 fuori casa ad una squadra, l’Ajax, a te decisamente superiore. Un risultato che avrebbe potuto essere anche migliore se Douglas Costa (rientro molto positivo sebbene tardivo) non avesse incocciato un palo e se lo spagnolo Del Cerro ed il Var avessero assegnato un evidente calcio di rigore per un vistoso fallo su Bentancur (con Bernardeschi il miglior bianconero) da parte dell’argentino Tagliafico.
Questo pareggio rappresenta probabilmente il capolavoro tattico di Allegri.
L’allenatore toscano era evidentemente sincero quando alla vigilia ha più volte sostenuto che l’Ajax era una squadra pericolosissima e che trovava inserita nei quarti non per colpi di fortuna e di circostanze fortuite, ma perché squadra di primissima fascia. E che il successo 4-1 a Madrid con cui aveva ribaltato il risultato dell’andata era una conseguenza logica del valore della storica formazione olandese.
Non si trattava di pretattica. Gli undici schierati in campo ad Amsterdam rappresentavano proprio il fronte messo a punto per arrestare un avversario considerato più forte.
Questo schieramento, comunque, altro non era che la solita Juve accorta, difensiva, in campo solo per impedire il gioco agli avversari e sperare in qualche spunto di Ronaldo, e sulle parate di Szczesny.
Ed i calci da fermo: Rigori di Dybala, Punizioni di Pianic , Calci d’angolo tirati da Pianic e colpiti di testa da Bonucci o Madzukic.
Alla resa dei conti il disegno si è rivelato vincente, ma anche avvilente per gli osservatori italiani e di tutto il mondo televisivo.
La partita si annunciava come lo scontro fra una formazione di virgulti olandesi (David) ed una gloriosa corazzata composta da giocatori fra i più forti al mondo (Golia).
In realtà, dopo pochi minuti , è apparso a tutti chiaro come le parti fossero rovesciate e che si stava assistendo ad una entusiasmante partita di calcio. Dove da un lato c’era una squadra in forma, divertente ed efficace sostenuto da un pressing asfissiante; che menava fendenti da tutti i lati. Dall’altro i fenomeni blasonati che arrancavano sul prato verde del Johan Cruijff Arena di Amsterdam cercando di passarsi il pallone fra di loro ma non riuscendoci che al massimo due –tre volte di seguito.
Il tutto era avvincente perché le scorribande verticali degli olandesi trovavano una barriera invalicabile nell’ex portierone della Roma
mentre il povero Ronaldo riusciva a rendersi più utile in difesa o nell’interdizione che in fase conclusiva.
Tutti in ammirazione dei vari gioielli, ventenni e meno, made in Amsterdam: Matthijs De Ligt biondo atletico centrale di 19 anni, ambidestro ma già capitano della Nazionale olandese; Frenkie De Yong, 21 anni , gia di proprietà del Barcellona che lo ha pagato 80 milioni di Euro; il centrocampista di vivaio Donny Van de Beek, 22 anni con 5 presenze nella Nazionale dei Paesi bassi.
Nello stadio ed a casa, tutti a fare il tifo per questi ragazzi – ed i loro compagni di squadra pescati con acume sui mercati del Brasile (Neres autore del gol), Argentina (Tagliafico , difensore); Marocco ( Ziyech trequartista), Serbia (Tadic , attaccante), Danimarca (Schone centrocampista).
Tutti, però, accomunati da una precisa predisposizione al gioco totale predicato Eric Ten Hag. L’allenatore, ultimo erede della grande tradizione olandese del gioco totale (tutti difensori, tutti attaccanti) degli anni settanta poi portata da Johan Crujjff a Barcellona, dove ha avuto come migliore interprete Guardiola e tanti epigoni a cominciare in Italia da Sarri.
Ancelotti e Mancini stanno cercando di realizzarne una versione italiana. Spalletti ed Allegri stanno su un altro pianeta. E si vede. Seguono il loro copione che, per esempio, prevede una prima parte di partita fatta stando in trincea cercando di logorare l’avversario. Superata questa fase – quando l’avversario dovesse cominciare a essere provato e meno reattivo – inserire il “fenomeno” che può essere il Dybala o , come ieri, il Douglas Costa.
Un disegno che può funzionare nel deserto tecnico del campionato italiano ma che ad Amsterdam non funziona poiché il tecnico preposto alla bisogna ha studiato la sua causa. Tenendo bene in conto che chi gioca un calcio divertente si diverte e fatica di meno mentalmente e poi fisicamente. Addirittura può sorridere al proprio avversario dopo un non scontro. Dargli una pacca amichevole, fair play e quant’altro.
Tutto ciò ha mostrato l’Ajax di ieri. Non ha perso neanche la testa quando il più grande giocatore di calcio della storia, Cristiano Ronaldo, ad un secondo dalla fine del primo tempo, ha conquistato il pallone a metà campo, lo ha allargato verso destra al suo collega portoghese in nazionale Cancelo per poi partire a spron battuto verso l’area di rigore dell’Ajax cogliendo perfettamente il tempo per tuffarsi sul lancio calibratissimo di Cancelo e portare la Juve in vantaggio al riposo.
Solo Ronaldo è come Ronaldo. Bisogna ammetterlo!
Il resto è cronaca.
Cancelo che restituisce il favore agli olandesi dopo 30 secondi della ripresa.
Quindi i media italiani che acclamano le giovanissime stelle bionde di Amsterdam facendo a gara a presentare il club italiano che le acquisterà cominciando proprio dalla Juventus nel caso di De Ligt, certo che la Juve avrebbe bisogno di un Centrale come lui! Ma la Juve in casa si è fatta Kean! Ed Allora?
A pochi è venuto in mente per dire che, anziché acquistare un giocatore talentuoso e promettente olandese sarebbe forse meglio tentare di importare il tecnico come Eric ten Hag responsabile della questione…
Infine, il retour match di martedì prossimo a Torino. Il gol del pareggio, fuori casa non rende in nessun modo la Juve favorita.
Il match non finirà mai, infatti 0-0 , anche se Allegri ricorresse alle barricate schierando undici giganteschi difensori.
Con il suo tiki taki, l’Ajax ha dimostrato che arriva a portata di rete almeno dieci volte in partita ed individualmente dispone di elementi non sciuponi. A Madrid è successo ben 4 volte di violare la rete del Real che pur partiva dal 2-1 di Amsterdam!
In semifinale ci va chi vince, non chi pareggia a reti inviolate. E non sempre un portiere come Szczerny che riesce a parare tutto e di più e quindi un Ronaldo che riesca a segnare più di un gol rocambolesco.
Per vincere contro l’Ajax te la devi giocare dal primo minuto all’ultimo, cercando di mettere sotto l’avversario e immettendo anche subito i tuoi talenti migliori – che siano anche i Douglas Costa, i Kean o chiunque altro.
Bisogna provare – da domani al prossimo lunedì – ed osare, non speculare.