La Roma chiude con il terzo ko di fila, ma i tifosi non dimenticano la fantastica annata giallorossa!

La squadra di Garcia, che schiera seconde linee e giovani, perde 1 a 0 contro il Genoa di Gasperini. E’ la terza sconfitta consecutiva dopo quelle contro Juventus e Catania.

Genova, 18 Maggio –  Già la vigilia di Genoa-Roma, con la posizione ormai consolidata per tutte e due le squadre, aveva fatto capire che, come spesso accade all’ultima giornata, non sarebbe stata altro che un’amichevole e una vetrina per qualche giovane giocatore. E così è stato, in un Marassi semi-vuoto che incornicia una partita giocata a ritmi blandissimi, complice forse anche la temperatura.

Garcia tiene fuori i nazionali e lancia dal primo minuto Tin Jedvaj largo a destra nella difesa a quattro e Federico Ricci nel terzetto offensivo. Florenzi viene schierato per la prima volta a centrocampo insieme a Taddei, probabilmente la sua ultima apparizione in maglia giallorossa, e Nainggolan. Esclusi i centrali di difesa, Benatia e Castan, i restanti nove undicesimi della formazione capitolina sono riserve e giovani: Francesco Totti si accomoda in panchina pronto alla staffetta con Mattia Destro, titolare al centro dell’attacco. I rossoblu invece devono fare a meno soprattutto di Gilardino e Antonelli, squalificati. Gasperini mette dentro Centurion, protagonista di qualche spunto interessante, e Cabral in mezzo al campo.

A fare la partita nel primo tempo è la Roma, ma il possesso palla degli uomini di Garcia è lento e molto spesso sterile. L’inventiva è lasciata a un Ljajic voglioso ma impreciso, bravo a proporsi in quasi tutte le azioni offensive della squadra, ma allo stesso tempo poco incisivo. A mancare è soprattutto la spinta sulle fasce da parte dei terzini: sul settore di destra Jedvaj mostra chiaramente di non essere adatto al ruolo di esterno difensivo come lo intende il tecnico francese, ovvero pronto a salire e diventare un attaccante aggiunto. Il Genoa gioca molto stretto e nonostante qualche incertezza in mezzo al campo, riesce a imbrigliare il gioco romanista. La prima occasione della partita è sulla testa di Marchese, bravo ad inserirsi, ma Skorupski gli nega il gol con una stupenda parata: è la seconda da titolare consecutiva per il portierino polacco che dà sempre più certezze a tifosi e dirigenza. Ancora Marchese qualche minuto dopo salva su Ricci, pescato in mezzo all’area e pronto a bucare Perin con un piattone ravvicinato. E’ il momento migliore della Roma: Ljajic viene fermato da un ottimo intervento di Perin, Destro invece pecca di egoismo e non serve Nainggolan alla fine di un ottimo contropiede provando la soluzione da fuori. L’ultimo quarto d’ora del primo tempo è segnato da molta confusione e tanto possesso palla della Roma.Nessuna emozione.

Il secondo tempo comincia com’era terminato il primo: la Roma prova a fare la partita e il Genoa attende.

Nainggolan prova un paio di conclusioni da fuori che finiscono ben alte sopra la traversa. Garcia concede l’esordio assoluto in Serie A a Mazzitelli e inserisce Totti, Ljajc accusa un fastidio muscolare, insieme a Dodò.

A trovare il vantaggio, però, è a sorpresa la formazione di Gasperini su un regalo, l’unico in una buonissima prestazione, di Nainggolan che sbaglia completamente il disimpegno e lancia Fetfatzidis verso la porta. Il greco non sbaglia e con uno “scavetto” salta Skorupski. E’ lo stesso greco, due minuti dopo, a propiziare un ottimo assist per Konate che però viene bloccato dal portiere polacco.

L’arbitro fischia tre volte e il pubblico rossoblu può omaggiare la propria squadra con un lungo applauso.

La Roma, invece, s’infila velocemente negli spogliatoi per dimenticare in fretta un finale di campionato non in  linea con il resto della stagione.

Infatti, non bisogna dimenticare i numeri degli uomini di Rudi Garcia, protagonisti di una stagione incredibile rovinata probabilmente solo dall’eliminazione in Coppa Italia contro il Napoli in semifinale, e la mediocre prestazione allo Juventus Stadium nel girone d’andata. Il resoconto dice 85 punti, record di punti in assoluto, 21 partite senza subire reti, altro record assoluto della società, e 10 vittorie nelle prime 10 partite di campionato, record per il campionato di Serie A e, soprattutto, accesso diretto alla Champions League 2014/2015.

E se i record non contano, se non per gli almanacchi, allora i tifosi possono ripartire da una serie interminabile di ottime prestazioni, prove di forza e una guida tecnica seconda solo, forse, a quella di Antonio Conte.

Per adesso si può parlare di una Roma stupenda ma ancora lontana dalla perfezione che in Italia si chiama Juventus, ma il prossimo anno la sfida si rinnoverà e chissà se a spuntarla saranno ancora i bianconeri.

 

 

Exit mobile version